A pv magazine Italia, l’Ing. Stefano Corsi, coordinatore della commissione Energia e Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze ha rivelato che nel comune di Vicchio, zona del Mugello in provincia di Firenze, è accaduto qualcosa di eccezionale. “Il perfezionamento della variante urbanistica per impianti fotovoltaici apre la possibilità di installazione nel centro storico. In Toscana c’è una forte tutela dei centri storici a livello paesaggistico e architettonico e occorre, oggi più che mai, far passare il messaggio che non deve essere un tabu installare impianti fotovoltaici” ha dichiarato.
“Il Comune è stato bravo a costruire un tavolo di lavoro con la Regione e la Sovrintendenza, dimostrando che certi vincoli burocratici possono essere superati, portando ad un modello che potrebbe essere replicato ed esportato anche in altre realtà più grandi”.
L’apertura alla possibilità di installazione avviene, però, con vincoli di integrazione architettonica e con l’utilizzo di pannelli per il fotovoltaico integrato (BIPV) di tipo cromatico rosso. “Si tratta di due elementi che vanno a rendere più difficile la realizzazione dell’intervento,” ha dichiarato Corsi. “Il pannello rosso ha un costo maggiore, riduce la potenza dell’energia prodotta nel tempo, innescando dubbi sulla fattibilità economica dell’impianto. L’integrazione è invece inerente al rifacimento della copertura, con la conseguenza di costi elevati e, talvolta, di impossibilità tecniche che non ne consentono la fattibilità”.
C’è quindi il rischio che questa apertura rimanga solo su carta? “Per questo dubbio è interessante attuare il monitoraggio degli impianti installati nell’arco temporale di un anno,” ha proseguito Corsi. “Noi, infatti, abbiamo proposto al Comune di controllare per capire la bontà delle varianti e, soprattutto, se questi vincoli consentono comunque di realizzare impianti fotovoltaici. In caso di feedback negativo, occorre pensare a misure diverse, come ad esempio preservare maggiormente alcune zone e consentire maggiori libertà in altre”.
“È necessario installare una quantità elevata di impianti rinnovabili. Bisogna trovare una sintesi tra la tutela del paesaggio e la possibilità di installare il fotovoltaico per il bene collettivo attraverso vincoli che, di fatto, non impediscano di costruire gli impianti”, ha concluso Corsi.
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