BEI pronta a finanziare fino al 75% del reshoring delle fabbriche di pannelli

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La Bance Europea per gli Investimenti (BEI) ha di recente partecipato a un’operazione di project finance del valore di 264 milioni di euro per uno tra i maggiori portafogli fotovoltaici in Italia (255 MW). Alessandro Izzo, Direttore per le operazioni di Growth Capital and Project Finance della BEI, spiega a pv magazine che la banca con sede in Lussemburgo sta valutando nuovi progetti solari fotovoltaici ed è disposta a investire ingenti risorse per aiutare l’Italia a raggiungere gli obiettivi al 2030, non solo nell’installazione.

“Il reshoring della produzione fotovoltaica rientra chiaramente nelle ambizioni di RePowerEU. Per questo tipo di progetti, la BEI può aumentare i suoi prestiti fino al 75% dei costi totali del progetto. Gli investimenti di Enel nella produzione fotovoltaica attraverso il progetto TANGO sono sostenuti dal Fondo per l’Innovazione,” ha detto Izzo, rispondendo a una domanda sui recenti investimenti in Italia di Enel e FuturaSun.

La BEI auspica un ulteriore onshoring attraverso investimenti su scala nella produzione celle e moduli e nell’intera catena di fornitura di componenti fotovoltaici, in particolare wafer e lingotti.

Secondo Izzo, i tre sviluppi chiave che potrebbero verificarsi nel mercato italiano del solare fotovoltaico sono: sviluppo di un mercato di PPA aziendali a medio termine con operatori industriali e utilities ad alta intensità energetica; maggiore accettazione di una componente di ricavi commerciali nelle strutture di finanziamento; maggiore intervento del governo attraverso un decreto FER 2 che estenda i criteri di ammissibilità delle aste competitive per l’accesso ai prezzi coperti a lungo termine, ad esempio attraverso i Contratti per Differenza, come nel caso del decreto FER 1.

La BEI conferma l’interesse a supportare nuove installazioni, considerandole un investimento appetibile.

“Grazie alla solida irradiazione dell’Italia legata alla sua situazione geografica e al costo livellato dell’energia (LCOE) relativamente basso della tecnologia fotovoltaica, il finanziamento degli investimenti nel fotovoltaico in Italia è un obiettivo naturale”, ha commentato Izzo, spiegando che il mercato fotovoltaico italiano è “destinato a crescere in modo significativo nei prossimi anni”, anche in funzione del gran numero di promotori e da una vasta gamma di IPP”.

L’Italia ha obiettivi ambiziosi per il 2030: secondo il Piano Nazionale Integrato per il Clima e l’Energia 2030, punta a una quota di rinnovabili del 55,4% nel settore elettrico.

“L’obiettivo di 50 GW di fotovoltaico dovrebbe essere raggiunto entro la fine del 2030, più che raddoppiando l’attuale capacità installata di circa 23 GW. Il mercato italiano, tuttavia, è alle prese con le lunghe procedure di autorizzazione e sta cercando di snellirle. Inoltre, l’Italia ha meno terreni disponibili e il suo mercato di PPA bilaterali è ancora nascente,” ha detto Izzo.

La BEI aggiunge anche che lo stoccaggio è parte integrante del portafoglio. È comunque pronta anche a supportare la dimostrazione di tecnologie pre-commerciali.

“La BEI prende in considerazione per il finanziamento tutte le attività di stoccaggio dell’energia termica e dell’elettricità, nonché lo stoccaggio dell’idrogeno, a condizione che l’infrastruttura H2 sia allineata alla tassonomia dell’UE. La BEI si occupa anche di sostenere le tecnologie di ricerca e sviluppo e di dimostrazione relative alla conversione e all’accumulo di energia rinnovabile, sostenendo quindi nuovi tipi di modelli di business che stanno emergendo in risposta ai miglioramenti nella progettazione del mercato,” ha confermato Izzo.

Per quanto riguarda l’idrogeno, la BEI riporta contatti con diversi investitori che hanno mostrato interesse per il settore.

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