L’istituto tedesco Fraunhofer ISE ha annunciato la pubblicazione di un nuovo standard di prova internazionale per gli inverter che incorporano dispositivi di rilevamento dei guasti ad arco.
L’istituto di ricerca ha dichiarato che il nuovo standard IEC 63027 sostituirà lo standard UL 1699B emesso dall’ente di certificazione Underwriters Laboratories (UL) dell’Illinois nel 2011, quando i rilevatori di guasti ad arco sono diventati obbligatori negli Stati Uniti.
“Il nuovo standard IEC elimina alcuni dei punti deboli del vecchio standard statunitense, che non simulava sufficientemente il funzionamento reale”, ha dichiarato l’istituto. “Di conseguenza, molti archi elettrici non venivano rilevati, perché non raggiungevano i valori di soglia di allarme o perché venivano attivati falsi allarmi”.
Secondo il Fraunhofer ISE, gli archi non rilevati e i falsi allarmi negli inverter solari possono essere evitati solo con una configurazione di test realistica che utilizza una sorgente elettronica di corrente continua come simulatore fotovoltaico invece di moduli fotovoltaici reali. “La corrente fluisce dal simulatore fotovoltaico all’inverter attraverso un punto di connessione che può essere scollegato con precisione”, spiegano gli esperti del Fraunhofer ISE.
“Il punto di connessione è un giunto di collegamento a sfera composto da due elettrodi di tungsteno, che vengono allontanati a una velocità definita, innescando così un arco caratteristico”.
L’impostazione del test tiene conto anche della distanza e della velocità degli elettrodi, utilizzando una rete di filtro tra l’inverter e l’impianto fotovoltaico simulato.
“Il tempo di spegnimento dell’inverter è decisivo per il corretto funzionamento del rilevatore d’arco: Quanto minore è il tempo di combustione di un arco, tanto minore è l’energia immessa nel punto di contatto difettoso, vale a dire che tempi di spegnimento brevi impediscono in modo affidabile l’innesco di un incendio”, hanno aggiunto gli scienziati, osservando che il rilevatore di guasti ad arco supera con successo il test con valori di energia compresi tra 200 e 750 joule, spegnendosi entro 2,5 secondi. “La riconnessione automatica dopo l’intervento del rilevatore è consentita quattro volte nell’arco di 24 ore. Dopo la quinta volta deve essere ricollegato manualmente”.
L’istituto ha dichiarato che il nuovo test è in corso presso il suo TestLab Power Electronics, su dispositivi per tensioni CC fino a 1.500 V.
“Stiamo ampliando la gamma di servizi offerti dal nostro TestLab Power Electronics, dove eseguiamo test accreditati in conformità ai codici di rete, misure di efficienza e indagini di spettroscopia di impedenza sugli inverter”, ha dichiarato Steffen Eyhorn, responsabile del TestLab Power Electronics.
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