pv magazine: Voi avete un focus estero su Medio Oriente e Africa, in particolar modo sul Mediterraneo. Qual è il vostro punto di vista su eventuali nuovi elettrodotti dall’Africa settentrionale all’Italia?
Giulia Giordano: Il Mediterraneo è un’area di estremo interesse strategico per l’Italia e per l’Europa. Con i Paesi del Mediterraneo allargato condividiamo radici storiche e culturali, siamo legati da forti connessioni diplomatiche e commerciali, e da impatti e rischi climatici comuni. Tuttavia, abbiamo capacità di resilienza molto diverse, date le condizioni socio-economiche di partenza. Oggi non possiamo pensare di escludere i Paesi della sponda sud del bacino da qualsiasi percorso di transizione che l’Europa sta intraprendendo. I rischi di una mancata transizione giusta e ordinata minacciano la stabilità di questi Paesi e potrebbero avere ricadute sulla sicurezza internazionale. Questa premessa è necessaria per comprendere che le politiche dell’Ue e dei Paesi membri devono facilitare percorsi di sviluppo che offrano reali alternative ai modelli economici legati alle fonti fossili, che sinora non hanno portato né crescita né reale sicurezza.
pv magazine: Quindi quale dovrebbe essere il modello?
GG: L’interconnessione tramite reti elettriche offre una grande opportunità, a differenza di gasdotti e altre infrastrutture gas di cui ancora si parla, nonostante i chiari svantaggi in termini economici, di sicurezza e di allineamento agli obiettivi climatici. Nel breve periodo può dare spazio allo scambio di elettricità prodotta dal gas naturale, non legando però i Paesi della regione e l’Europa a questo combustibile fossile. Nel lungo periodo, l’interconnessione tramite reti elettriche favorisce l’integrazione dei mercati elettrici prodotti da fonti rinnovabili, il cui potenziale nella regione è molto alto. Il Mediterraneo può dunque divenire il nuovo hub per la sicurezza energetica europea, non come centro di nuova dipendenza da fonti fossili ormai obsolete, ma come hub di energia pulita e di un passaggio ordinato e giusto di tutte le economie del Mediterraneo verso la decarbonizzazione.
pv magazine. Può spiegare quali siano le iniziative di avvicinamento del Mediterraneo in corso?
GG: In questo ambito si collocano diverse iniziative, come la firma lo scorso 18 maggio della dichiarazione “Mediterranean Region as a Hub of Green Energy Corridors” del Med 9 Energy, che riunisce i ministri dell’energia di nove Paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo. La dichiarazione prevede l’avvio di progetti di cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo, inclusi nuovi interconnettori.
Anche il piano di Sviluppo 2023 di Terna prevede cooperazione tra Paesi della regione, attraverso il Med-TSO (che riunisce gli operatori della regione) per promuovere l’integrazione dei sistemi elettrici dei Paesi del bacino del Mediterraneo. Tra i progetti menzionati nel piano, l’interconnessione con la Tunisia, una possibile connessione con la Grecia e il collegamento con Sardegna e Corsica.
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