Dalla pubblicazione della bozza dello schema FER2 nell’agosto 2022, le aspettative di inflazione e le proiezioni del CAPEX sono aumentate, limitando il numero di progetti in grado di partecipare alle aste del decreto FER2, qualora il meccanismo d’asta rimanesse quello descritto nella bozza.
“Il meccanismo d’asta attualmente previsto dalla bozza di decreto deve essere modificato, in modo tale da permettere la partecipazione di un numero adeguato di impianti eolici offshore. Gli impianti nell’attuale pipeline che sarebbero in grado di fare un’offerta competitiva al momento sono solo quelli con un costo medio ponderato del capitale (WACC) vicino o inferiore al 7%”, spiega Aurora Energy Research.
Secondo l’outlook per il mercato italiano della società di ricerca nel settore energetico, le aspettative di inflazione per il periodo 2023/2024 sono state riviste al rialzo, con una media del 3% in più rispetto al sentimento di mercato precedentemente rilevato nel terzo trimestre del 2022.
“L’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime comportano il rischio significativo che ben pochi impianti siano in grado di presentare offerte competitive nelle prossime aste”, si legge nell’outlook per il mercato italiano presentato da Aurora.
Lo scenario centrale prevede che gli investimenti in rinnovabili e batterie in Italia tra il 2023 e il 2060 ammontino a 268 miliardi di euro.
“La necessità, a partire dal 2050, di ripotenziare o sostituire impianti rinnovabili entrati in funzione prima del 2030 porta a un aumento degli investimenti nel decennio 2051-2060, nonostante la diminuzione significativa dei CAPEX nel lungo periodo” ha spiegato Aurora Energy Research.
Questi investimenti non sono comunque sufficienti al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica al 2050: Aurora stima, infatti, che per centrare l’obiettivo Net Zero entro il 2050 sarebbero necessari ulteriori investimenti per circa 93 miliardi di euro.
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