Dobbiamo evitare tensioni geopolitiche, dice Viscontini a Intersolar

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Paolo Rocco Viscontini, attuale presidente di Italia Solare, prevede che il prossimo consiglio direttivo dell’Associazione, che verrà votato il 12 luglio, dovrà occuparsi in primis delle regole utili a centrare gli sfidanti target di crescita delle fonti rinnovabili. Contemporaneamente, nei prossimi mesi, si comincerà anche a parlare di politiche di sostegno allo sviluppo sul nostro territorio della filiera industriale del fotovoltaico.

“Sempre più operatori nazionali, attivi o in procinto di attivarsi nella produzione di moduli fotovoltaici, mi chiamano per capire se in Italia, come in Europa, si creeranno le condizioni per investire in nuove linee produttive”, ha detto il presidente di Italia Solar a pv magazine durante Intersolar.

“La Commissione Europea ha già annunciato che si farà tutto il possibile per riportare la manifattura del fotovoltaico e non solo in Europa”, dice Viscontini. “Politiche di supporto utili a garantire la sostenibilità degli investimenti in Europa sono sicuramente necessarie, ma occorre prestare molta attenzione a non danneggiare il settore limitando la vendita dei moduli di origine extra UE nel momento in cui manca ancora, e mancherà per qualche anno, una significativa filiera europea. Nel 2022 sono stati installati in Europa circa 46 GW e si prevede si raggiungere, nel giro di 2-3 anni, una potenza installata di 60 GW/anno, che dovrebbe ulteriormente crescere. Oggi la quota di prodotti made in EU è molto limitata, probabilmente non va oltre i 2 GW/anno, oltretutto di moduli con wafer e celle non made in EU. È quindi evidente che occorre disegnare uno sviluppo dell’industria europea del fotovoltaico che da un lato preservi la diffusione delle installazioni di impianti fotovoltaici e dall’altro dia certezze agli investitori che intraprenderanno iniziative industriali che per loro natura richiedono anni per le relative implementazioni”.

Viscontini dice che politiche di supporto al ‘Made in EU’ hanno senso, ma dovrebbero essere pensate più in un’ottica di inclusione e partnership anche con i grandi player asiatici e in particolare cinesi che dominano tecnologie e mercati, piuttosto che creare tensioni commerciali. 

Secondo Viscontini, il mercato fotovoltaico italiano potrebbe aumentare nel 2023 rispetto all’anno scorso, con una crescita dei grandi impianti che dovrebbe bilanciare la riduzione delle installazioni residenziali che soffrono lo stop della cessione dei crediti del Superbonus.

“I produttori di moduli, soci di Italia Solare, ci riferiscono di consegne per il primo semestre di oltre 2 GW di moduli. Vuol dire che il settore grandi impianti potrebbe registrare 3-4 GW di nuove installazioni, che non significano necessariamente pari connessioni. Di sicuro registreremo un aumento importante di questi impianti rispetto agli 0,57 GW circa del 2022”, ha commentato Viscontini. “Il segmento C&I dovrebbe salire rispetto agli 0,68 GW del 2022. Difficile fare previsioni, ma ci auguriamo ci si avvicini al GW, mentre il residenziale è destinato a diminuire dai quasi 2 GW di consegne (con 1,23 GW di connessioni) del 2022, a circa la metà o poco più nel 2023”. 

Viscontini riporta che gli stock sono pieni di batterie per gli impianti residenziali. “Mentre per i pannelli il problema è inferiore perché possono essere installati anche sulle aziende, che tutto sommato proseguono a ordinare impianti, per le batterie siamo di fronte a ben maggiori difficoltà, anche perché presentano una naturale autoscarica, da considerare quando i prodotti rimangono in magazzino per diversi mesi, tanto che occorre prevedere delle ricariche. A questo si aggiunge poi una diminuzione dei prezzi significativa, che crea non pochi problemi a chi ha batterie in magazzino”. 

Italia Solare chiede di aumentare la detrazione dal 50% al 65%, introducendo anche la possibilità di dare alle famiglie a più alto reddito la possibilità di detrarre il 65% dell’investimento nei 5 anni successivi all’installazione, mantenendo i 10 anni per chi ha redditi inferiori.

Per quanto riguarda i grandi impianti, Viscontini sottolinea che è necessario creare sicurezza e supportare la realizzazione di impianti che basino i finanziamenti su validi PPA o su tariffe fisse a 2 vie come quelle previste dal DM FER1, “che è sicuramente da sostenere e sviluppare ulteriormente”. Dopo mesi di prezzi dell’energia elevati, i prezzi all’ingrosso sono scesi drasticamente, creando difficoltà a sottoscrivere PPA sostenibili per gli impianti, elabora il presidente di Italia Solare. 

“Per il settore C&I, inoltre, ha senso pensare a garanzie statali per le banche che offrono dei prestiti per la realizzazione di grandi impianti, per incentivare le aziende a sottoscrivere ordini di acquisto senza intaccare il proprio castelletto fidi, che gli imprenditori giustamente vogliono preservare per il loro core business”, conclude Viscontini. 

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