Questa testata ha scoperto per prima che il PNIEC non è stato mandato alla Commissione europea. La notizia è stata poi ripresa da diverse testate nazionali, portando anche a commenti politici, tra cui quello del deputato di Europa Verde Angelo Bonelli.
“È assolutamente vergognoso che il ministro Pichetto Fratin affermi di aver inviato il documento di sintesi del PNIEC a Bruxelles, mentre in realtà questo documento, di fondamentale importanza per il futuro energetico e ambientale del nostro Paese, non è nemmeno disponibile sul sito del MASE e non è stato inviato nemmeno al Parlamento”, ha scritto Bonelli.
Lo abbiamo poi sentito per capire cosa possa implicare questa gaffe del governo italiano e quali possano essere i rischi. Quello che emerge è che l’esecutivo in carica vuole dare più spazio alla creazione di un hub del gas, idea di decenni fa, allineandosi con il movimento europeo delle destre sovraniste.
“Posso dare un’interpretazione. Penso ci sia un problema sugli obiettivi il Governo che vuole mettere dentro al PNIEC, che non sono compatibili a quelli ambientali e climatici europei. Per questo, secondo me, le negoziazioni continuano. Già nel sommario è chiaro che ci sono dei target che potrebbero non essere rispettati, come le emissioni dal settore elettrico”, Bonelli spiega a pv magazine Italia.
Secondo Bonelli, il governo italiano sta “smantellando” il piano precedente, lasciando più spazio a gas e tecnologie di cattura del carbonio, in linea con quanto voluto da altri governi di destra in Europa.
“È in linea con le destre sovraniste in Europa che fanno dello stop alle politiche climatiche il loro cavallo di battaglia per le prossime elezioni europee”, dice Bonelli.
Bonelli aggiunge che il piano accoglie anche le richieste di ENI. “L’inserimento all’interno del sommario di creare un hub del gas in Italia trasforma la politica energetica italiana per i prossimi decenni. Questo rallenta se non ferma il raggiungimento degli obiettivi climatici”.
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