Situazione surreale quella in corso, dove eventi climatici sempre più estremi mettono in ginocchio campagne, città e industrie. Danni per miliardi di euro, morti, feriti, sfollati e migranti climatici
L’informazione mainstream (e soprattutto quella politica italiana) parla di maltempo negando il cambiamento climatico , con la certezza e la volontà di continuare ad alimentare la filiera del petrolio, del carbone e del metano.
Il negazionismo procurerà l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi, che procureranno ancora più danni, morti e migrazioni, e la situazione è destinata inevitabilmente quindi a peggiorare (se non mitigata)
Ci estingueremo? Non lo so, ma forse ce lo meritiamo.
Lottare per migliorare le cose è doveroso però, ed essere realisti è cosa buona e giusta, anche nel settore delle rinnovabili.
Progettare pensando solo ad un meteo “normale” è già errore, le norme per resistenza ai carichi di vento, grandine e neve devono rapidamente progredire, i materiali devono diventare più resistenti e resilienti, i sistemi di drenaggio più efficaci e più pensati per eventi concentrati. Bisogna farlo ora, non si può aspettare, mettere giù GW e GW con logiche del passato, per molte applicazioni potrebbe essere già sbagliato. Mi rivolgo ai grandi investitori in primis che possono elevare rapidamente gli standard di fornitura per la stabilità e la sicurezza dei propri investimenti, con benefici a cascata poi anche per il mercato C&I e Retail
Chi pagherà questi capex “di adattamento climatico” in più? Gli impianti stessi, almeno per il fotovoltaico, per un aumento purtroppo irreversibile (in Italia) di radiazione solare su base annuale.
Per eolico e idroelettrico vedremo, difficile prevedere cosa succederà, e per biogas e biometano molto dipenderà dal feedstock utilizzato e dalle filiere di approvvigionamento.
Questo articolo fa parte di una serie di articoli curati da Mauro Moroni per pv magazine Italia. Gli articoli precedenti erano focalizzati sui principali trend del 2023, sul DL Semplificazioni, sulla diversificazione tecnologica per superare impasse materie prime e sulle “strategie di resistenza sporche delle fossili“.
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