Presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia, a Roma, si trova l’innovativo edificio sperimentale sviluppato da Enea, in grado di dialogare con la rete elettrica, messo a punto per offrire servizi integrati e flessibili ai cittadini nell’ambito del programma “Ricerca di Sistema Elettrico” finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
A pv magazine Claudia Meloni, della divisione smart energy di Enea e a capo del progetto del programma di attività dal valore di 13 milioni di euro, ha spiegato che il prototipo sperimentale dell’edificio smart è dotato di impianto fotovoltaico con accumulo, serramenti e sistemi di oscuramento automatizzati e sistemi avanzati IoT per il controllo dei flussi energetici, con benefici in termini di riduzione degli scambi con la rete elettrica e dei costi in bolletta.
Il responsabile dell’impianto fotovoltaico in questione è l’Ing. Francesco De Lia, che a pv magazine ha spiegato: “L’impianto fotovoltaico con accumulo aggiunge flessibilità all’edificio grazie all’accumulo elettrico di cui è dotato ed offre la possibilità di immettere energia in rete. L’impianto è costituito da un sistema fotovoltaico di 18,2 kW, un sistema di accumulo al Litio da 12 kWh e un Energy Management System che gestisce i flussi energetici tra l’impianto fotovoltaico, il sistema di accumulo e i carichi di utente. L’impianto si compone di 56 moduli fotovoltaici al silicio monocristallino ad elevata efficienza posizionati sulla copertura dell’edificio mediante zavorre appositamente dimensionate. Nel corso degli ultimi anni sono state sviluppate diverse strategie di gestione, tra cui l’autoconsumo standard, la strategia basata sul prezzo dell’energia (PUN), le strategie Demand Response e quelle SMART che utilizzano le reti neurali per la previsione del carico e del fotovoltaico per il giorno successivo”.
“L’impianto è in grado di soddisfare una quota parte dei consumi che attualmente può arrivare fino al 60-70%, valore che potrà superare anche l’80% dato che in programma c’è l’installazione di nuovi sistemi di accumulo da 30 kWh al Litio Ferro Fosfato e la gestione di alcuni carichi elettrici dell’edificio”, ha aggiunto l’Ing. De Lia.
L’edificio intelligente, infatti, equipaggia dispositivi IoT che permettono di acquisire in tempo reale una grande quantità di dati, poi rielaborati per definire strategie di controllo, ottimizzare da remoto i flussi di energia del sistema edificio-impianti e ridurre i consumi di energia.
“I sistemi di accumulo interagiscono con il fabbisogno di energia dell’edificio, che così diventa flessibile e si adatta in modo dinamico in base alla disponibilità di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e alle richieste provenienti dalla rete elettrica”, ha affermato la responsabile Meloni.
Con questo impianto pilota, un edificio terziario, quindi il centro ricerche di ENEA, è stato trasformato in un laboratorio a cielo aperto per monitorare i comportamenti degli utenti di una comunità energetica e tracciare i consumi di energia rispetto all produzione dell’impianto. Per questo i ricercatori si sono avvicinati alla tecnologia blockchain e su dinamiche di premialità/penalità.
“Ci stiamo avvicinando anche alla blockchain, una tecnologia che permette di certificare una serie di fenomeni. Vogliamo quindi applicarla anche nel campo energetico e al contesto della gestione ottimale delle utenze energetiche nell’edificio, andando a monitorare le richieste di energia rispetto alla domanda. Lo scopo è attestare su blockchain questo tipo di dato che viene registrato e, partendo da dati energetici monitorati, è possibile simulare i comportamenti dei membri di una comunità energetica”, ci ha spiegato la manger di Enea.
“Per decarbonizzare il sistema energetico e conseguire gli obiettivi di neutralità climatica è necessario mettere in atto una progressiva sostituzione dei combustibili fossili, avvalendosi del contributo del vettore elettrico e delle fonti rinnovabili in modo energeticamente ed economicamente efficiente. In questo contesto, il vettore elettrico si presta, in particolare, alla realizzazione di servizi flessibili, adattivi, facilmente misurabili, integrabili e di conseguenza predisposti ad un nuovo modello di interazione con i fruitori di servizi energivori”, ha concluso Claudia Meloni.
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