Raddoppio della potenza fotovoltaica connessa e aumento dei grandi impianti

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Italia Solare ha pubblicato i dati relativi al suo ultimo rapporto redatto sulla base dei dati Gaudì di Terna; nel primo semestre del 2023 è stata installata nuova potenza fotovoltaica per oltre 2.300 MW. Si tratta di una crescita del 129% rispetto ai primi sei mesi del 2022.

Il 47% della potenza connessa in questo arco di tempo riguarda il settore residenziale.L’incremento delle connessioni degli ultimi 3 mesi è stato trainato dalla potenza connessa imputabile al settore C&I (impianti 20 kW ≤ P < 1 MW) e al settore utility-scale (impianti con potenza maggiore a 1 MW). La potenza connessa in tali settori nel Q2 23 ha registrato un aumento del 49% per il primo caso e del 89% nel secondo, rispetto al primo trimestre di quest’anno”, ha dichiarato Italia Solare.

Nel secondo trimestre 2023 sono riprese le connessioni di impianti di potenza superiore a 10 MW, ferme da luglio 2022. In particolare, sono stati connessi in Italia due impianti da 10 MW in Piemonte e in Puglia e uno da 36 MW in Sardegna.

Il rapporto mostra invece un calo del fotovoltaico residenziale. “Nonostante ricopra una grande quota delle connessioni del primo semestre del 23, la potenza connessa mensilmente relativa al settore residenziale (P < 12 kW) per la prima da volta da maggio 2022 ha iniziato a calare, passando da 569 MW del primo trimestre 2023 a 528 MW nel secondo trimestre”. Una situazione che Italia Solare pensa potrebbe rappresentare il declino dell’effetto Superbonus.

Nella “gara solare” tra le Regioni, la Lombardia si conferma al primo posto con i suoi 3,58 GW di potenza cumulata e aumenta il gap con la Puglia, che conta 3,18 GW di potenza fotovoltaica connessa. Nel primo semestre, con 429 MW  la Lombardia è medaglia d’oro per potenza connessa, seguita dal Veneto con 353 MW e dall’Emilia Romagna con 235 MW.

“Un dato interessante è certamente quello che registra una crescita di tutti gli impianti sopra ai 20 kW rispetto al primo trimestre del 2023. L’incremento nel settore C&I sta compensando il calo del residenziale perché continua a perdurare la spinta dettata dal caro energia, molto minore rispetto al 2022 ma ancora con prezzi 2 o 3 volte superiori rispetto a prima della crisi. Significa che le imprese hanno compreso che assicurarsi il prezzo dell’energia è fondamentale e tutela da qualsiasi rischio di impennata dei prezzi che può mettere in pericolo la redditività dell’azienda. Assolutamente positivo anche l’aumento delle installazioni oltre il MW e questo fa ben sperare per la seconda metà dell’anno, nonostante ci si trovi a operare in un contesto che vede ancora lontani i target di nuova potenza fotovoltaica da installare annualmente”, ha commentato Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare.

 

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