Il decreto aree idonee dovrebbe mirare alla definizione di aree idonee per lo sviluppo delle FER e non all’individuazione di vincoli di utilizzazione delle stesse, lo dice l’Alleanza per il fotovoltaico in Italia in una nota diramata ieri.
“I numerosi vincoli contenuti nella bozza di decreto ministeriale relativo alle aree idonee, associati al mancato coinvolgimento degli operatori del settore nella redazione del testo rischiano di provocare uno stop agli investimenti”, dice l’organizzazione fondata da Enfinity Global, Solarig, Vexuvo, Ilos Energy, X-ELIO, Novasource Power, Heliopolis e Ox2.
L’Alleanza per il fotovoltaico valuta positivamente la conferma delle aree idonee definite dalle disposizioni normative adottate nell’attesa del decreto, ma sottolinea i rischi e i possibili ostacoli al percorso autorizzativo e realizzativo degli impianti FER, “vanificando, di conseguenza, la definizione delle aree idonee”.
Questo specialmente per i progetti agrivoltaici già presentati; questo il segmento di mercato più esposto ai rischi.
L’Alleanza per il fotovoltaico ha presentato delle proposte che possano migliorare la bozza, sottolineando che il rischio è che si ragioni per una contrapposizione tra rinnovabili e paesaggio, soprattutto in quelle aree già interessate da investimenti, su cui ora vengono avviati procedimenti per l’apposizione di vincoli paesaggistici.
La posizione dell’Alleanza è simile a quella di altre organizzazioni per il fotovoltaico come Italia Solare e Elettricità Futura.
“Alcuni criteri sono troppo restrittivi, altri sono vere e proprie limitazioni alla realizzazione degli impianti che vanno, a nostro avviso, oltre le competenze della materia oggetto di Decreto”, ha scritto Elettricità Futura.
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