Shell ha dichiarato il suo massimo interesse nel porre l’Italia come uno dei principali Paesi all’interno del Gruppo, anche per lo sviluppo di progetti fotovoltaici. Una delle prime mosse in questo senso riguarda Taranto, precisamente in contrada Talsano, dove sono partiti i lavori per la costruzione del sito Zamboni, il primo impianto fotovoltaico in Italia di Shell Energy Italia.
Shell ha siglato con Baker Hughes un PPA – Corporate Power Purchase Agreement – che prevede per 8 anni la fornitura di una quota di energia rinnovabile prodotta dal parco solare, come parte integrante del suo piano di decarbonizzazione degli stabilimenti italiani.
L’impianto, che sarà terminato nel marzo del prossimo anno, avrà una capacità di circa 20 MW grazie a 34.000 pannelli fotovoltaici bifacciali ad alta efficienza su un’area di 17,6 ettari. Di quest’area, 14,6 ettari sarà occupata dai pannelli, mentre i restanti 3 ettari verranno piantumati.
Come parte degli accordi presi con il Comune di Taranto, Shell costruirà un impianto fotovoltaico su lastrico solare, con sistema di accumulo energetico, sul tetto di un immobile nella disponibilità del Comune per consentire l’uso di energia rinnovabile.
“Sono molto contento di dare avvio alla costruzione del nostro primo impianto italiano di produzione fotovoltaica. Nel corso degli ultimi anni abbiamo sviluppato 48 progetti in 11 regioni italiane, di cui 20 con iter autorizzativo concluso e gli altri in avanzato stadio di permitting; progetti che ci rendono oggi tra i principali solar developer del Paese con circa 2 gigawatt di capacità di produzione”, ha dichiarato Ivan Niosi, Amministratore Delegato Renewable Generation Shell Energy Italia.
“Il contratto di fornitura sottoscritto con Baker Hughes per il parco Zamboni è una conferma concreta della nostra capacità di creare un filo diretto tra la nostra produzione e la richiesta di energia da fonti rinnovabili posizionandoci come operatore energetico integrato”, ha affermato invece Gianluca Formenti, Amministratore Delegato Shell Energy Italia.
La realizzazione dell’impianto Zamboni genererà diversi benefici sia di carattere occupazionale che ambientale contribuendo alla rinaturalizzazione di un’area fino a oggi incolta e sostenendo la biodiversità locale: nei prossimi mesi 32 persone saranno impegnate nella realizzazione dell’impianto, a cui si sommeranno ulteriori addetti per la manutenzione delle aree a verde e per la successiva gestione ordinaria dell’impianto.
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