Nel gennaio 2023 e attraverso il programma per la produzione di energia elettrica da fonte green del Gruppo FS Italiane, Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, aveva lanciato il progetto di interventi. “Siamo i più grandi consumatori di energia in Italia, con il 2% sul totale nazionale. Abbiamo quindi una grande responsabilità e ci siamo dati l’obiettivo di diventare autoproduttori di energia, diventando uno dei maggiori produttori di energia rinnovabile”.
Secondo il Piano, già nel 2027 FS coprirà il 40% del proprio fabbisogno energetico grazie all’autoproduzione, producendo fino a 2,6 TWh, con un investimento di oltre 1,6 miliardi di euro. Un altro ambizioso scopo è ridurre il prelievo di energia dall’infrastruttura pubblica.
Per questo obiettivo, tramite la controllata Ferservizi, FS ha pubblicato a inizio anno un bando di gara da 130 milioni di euro per venti nuovi impianti fotovoltaici in Piemonte, Sicilia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, a cui pare si aggiungerà a breve un altro bando per ulteriori quaranta impianti.
Tra i primi impianti è in programma un parco fotovoltaico da 4,45 MW nell’area dell’ex stazione di Campo di Marte, “che oggi versa in uno stato di sostanziale abbandono. Di fatto, i lavori sono iniziati già a metà settembre, con il taglio di alcuni alberi: 40 a detta dei residenti, 16 secondo il Comune, per liberare spazio nell’area che tra i binari ferroviari e il quartiere Palestro ospiterà, dislocati in 55.000 mq, oltre 9.500 moduli fotovoltaici che saranno allacciati direttamente alle linee ferroviarie”, scrive Legambiente Padova in una nota stampa.
“L’idea progettuale si configura in ogni caso come un intervento molto importante per la produzione di energia da fonti rinnovabili su di un’area abbandonata ormai da decenni dove, oltre ai terreni destinati ad ospitare il parco fotovoltaico, restano ancora altri 25.000 metri quadrati coperti da capannoni in disuso su cui sarà necessario elaborare un piano urbanistico di riqualificazione. Un piano che chiediamo venga elaborato sulla scorta di un masterplan che dovrà precedere qualsiasi ulteriore intervento nell’area”, sono le parole di Francesco Tosato, Vicepresidente di Legambiente Padova.
In merito a questo intervento, l’Associazione ambinetalista, che ricorda il Protocollo d’Intesa del 2019 tra la Regione Veneto, il Comune di Padova ed RFI – FS Sistemi Urbani per la definizione degli interventi per il potenziamento del Nodo ferroviario di Padova, chiede maggiore chiarezza sulle motivazioni e il processo decisionale che hanno portato a individuare l’area di Campo di Marte come idonea a ospitare il progetto di parco fotovoltaico.
Legambiente Padova, inoltre, chiede che il parco fotovoltaico possa includere il parziale utilizzo dell’impianto per la produzione di energia da destinare alla realizzazione di un progetto di Comunità Energetica Solidale in quartiere.
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