Giovedì a Bruxelles i ministri dell’energia degli Stati membri dell’UE hanno concordato una posizione congiunta del Consiglio sulla proposta della Commissione europea per il “Net Zero Industry Act” (NZIA) e l’hanno adottata. L’iniziativa è incentrata sull’aumento delle capacità di produzione industriale per le tecnologie net zero nell’UE. Queste includono il fotovoltaico, l’energia eolica, l’idrogeno, le batterie e le pompe di calore, nonché la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e la fissione nucleare.
L’obiettivo fissato dallo NZIA è che almeno il 40% della domanda dell’UE per queste tecnologie sia coperto da prodotti dell’UE entro il 2030. Secondo il piano dell’UE, le procedure amministrative e di autorizzazione per la creazione di impianti di produzione devono essere accelerate e semplificate in modo massiccio. Inoltre, le autorità saranno obbligate a tenere conto dei criteri di resilienza e sostenibilità nelle procedure di appalto e nelle aste.
I negoziati sulla NZIA con il Parlamento europeo si svolgeranno ora con questo orientamento generale. “L’UE è in competizione a livello mondiale per il ruolo di leader nelle tecnologie del futuro. Il Green Deal europeo sta entrando in una nuova fase di politica industriale verde. Nell’attuazione del Green Deal europeo, ci concentreremo sempre di più sulle capacità produttive europee”, ha commentato Sven Giegold, Segretario di Stato presso il Ministero dell’Economia e dell’Energia tedesco, in merito all’accordo. L’accordo rafforzerebbe gli investimenti nelle tecnologie sostenibili nell’UE.
Tuttavia, il governo tedesco non sembra del tutto soddisfatto del compromesso raggiunto tra i ministri dell’energia dell’UE. “Per noi l’energia nucleare non è una delle tecnologie in grado di realizzare una trasformazione rapida ed efficace dal punto di vista dei costi. Allo stesso tempo, rispettiamo la sovranità energetica degli Stati membri”, ha commentato Giegold. “I fondi dell’UE non devono essere destinati a tecnologie che non sono sostenute da tutti gli Stati membri. È stato quindi fondamentale per noi escludere le questioni di finanziamento dalla NZIA e lasciare inalterate le normative europee esistenti”. È inoltre importante che nelle future gare d’appalto, in cui sarà richiesto il requisito di una quota del 40% di componenti prodotti nell’UE, si raggiunga “un equilibrio tra il rafforzamento dell’industria europea e il raggiungimento dei nostri ambiziosi obiettivi comuni di espansione”. Il testo attuale è quindi “un compromesso accettabile”, ha dichiarato Giegold, dopo aver partecipato alla riunione a Bruxelles.
Il Consiglio dei Ministri dell’Energia dell’UE si è occupato anche del divieto di prodotti provenienti dal lavoro forzato. La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento in materia nel settembre 2022. Il governo tedesco ritiene importante che il regolamento sia chiaro ed efficace, in quanto deve poter essere applicato in modo efficace evitando oneri burocratici per le aziende. Nel corso dell’incontro i ministri hanno anche affrontato il tema della riduzione della burocrazia. La Germania e la Francia hanno concordato un’iniziativa comune per ridurre la burocrazia durante la riunione di governo di ottobre.
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