Per la maggior parte del mese di febbraio, il sentimento sui mercati energetici europei è rimasto ribassista per una serie di effetti a catena che, però, sembrano ora esercitare meno pressioni sui mercati energetici. Possibile, ma comunque difficile da prevedere, una tendenza rialzista a breve. Lo dice Andy Sommer, Team Leader Fundamental Analysis, Modelling & Meteorology presso Axpo Solutions, nella sua nota mensile.
“Le condizioni climatiche estremamente miti in gran parte del continente hanno avuto un’influenza particolarmente negativa, con consumi di elettricità, calore e gas naturale stagionalmente bassi. Di conseguenza, anche i tassi di combustione del carbone e le emissioni di CO2 sono diminuiti, mettendo i prezzi sotto pressione in tutti questi mercati”, ha scritto Sommer.
Le scorte di gas hanno chiuso il mese a livelli record per il periodo dell’anno. Nel complesso, le preoccupazioni che lo stoccaggio sia sufficiente fino al 2024 per soddisfare la domanda del prossimo inverno sono poche, se non nulle.
“I prezzi del gas sono scesi per incentivare la crescita della domanda al di fuori dell’Europa, con il dirottamento delle forniture di GNL per evitare il riempimento anticipato dei serbatoi di stoccaggio europei. In Europa, i prezzi del gas erano già scesi così tanto nella caccia alla domanda che quasi tutti gli impianti a carbone sono stati esclusi dall’ordine di merito. Questo ha portato a una massiccia diminuzione del consumo di carbone e a un contemporaneo significativo calo delle emissioni di carbonio nel sistema”, ha scritto l’analista.
Alla fine del mese i prezzi hanno però ripreso, improvvisamente, a girare in direzione rialzista. Secondo Sommer, due i fattori principali: gli Stati Uniti hanno sanzionato Suek, uno dei maggiori esportatori di carbone della Russia; fondamentali ribassisti e speculazioni hanno fatto diminuire i prezzi del gas e del carbonio, con effetti sui mercati finanziari.
“Potrebbe essere bastata una piccola scintilla di tono rialzista da parte del carbone per innescare una prima ondata di prese di profitto – anche se il legame fondamentale con il gas e il carbonio è piuttosto debole ora, con il gas già chiaramente in vantaggio sul carbone nella produzione di energia”.
Al momento è difficile dire se il cambiamento di sentimento sia sostenibile e che quindi segnali una ripresa duratura dei prezzi del mercato energetico, dice Sommer. Le condizioni di domanda e offerta sul mercato del gas diranno, secondo l’analista, se il trend continuerà nelle prossime settimane.
“Il gas si riequilibrerà attirando una maggiore domanda dall’Asia, riducendo di fatto l’offerta di GNL in Europa? Oppure sarà necessario attivare una domanda aggiuntiva in Europa sostituendo le centrali a lignite nell’ordine di merito?”, si chiede Sommer.
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