MCE Mostra Convegno Expocomfort 2024, è il momento delle pompe di calore abbinate al fotovoltaico

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Tra gli anni del Solar Expo e del Key Energy, MCE Mostra Convegno Expocomfort si è posto come evento di grande attenzione per le rinnovabili, attraendo l’interesse anche del mondo fotovoltaico. Oggi è una fiera varia, internazionale ed eclettica, dove emerge la convergenza e integrazione di tecnologie che utilizzano energia rinnovabile.

L’offerta espositiva si presenta sotto l’ampio cappello del benessere abitativo, senza incasellare la complessa evoluzione del concetto stesso di comfort. Non a caso, il nuovo claim della fiera è “Beyond Comfort” riferito al mercato HVAC+R, alla gestione e trattamento dell’acqua, senza prescindere dall’efficienza energetica.

pv magazine Italia era presente, constatando che la tecnologia al primo posto del podio, che ha fatto la parte del leone tra i padiglioni, è la pompa di calore ed è crescente il legame con il fotovoltaico nel virtuoso concerto tecnologico delle abitazioni sostenibili.

La voce delle aziende

Alla fiera sono oltre 1.700 le aziende presenti, di cui il 60% provenienti dall’estero, tra esse quasi 400 con proposte di pompe di calore, la tipologia di prodotto in assoluto più numerosa. Abbiamo intervistato alcuni produttori che hanno tutti sottolineato come sia ormai una direzione ben tracciata la progettazione di prodotti ottimizzati per dialogare con impianti fotovoltaici.

“Stiamo proponendo un sistema che va a completare tutta la produzione termica e di energia elettrica legata al consumo di pompa di calore, cercando di legare i due mondi tramite un’applicazione. Ad esempio quando lo scaldacqua è in pompa di calore sarà legato alla produzione fotovoltaica e alle stesse batterie, con differenti scenari, legati anche alle previsioni del tempo. Se si prevede, ad esempio, un temporale con probabile blackout, l’impianto fotovoltaico darà la proprietà alla caricare delle batteria. Il faro è senza dubbio questa interazione con la produzione e l’ottimizzazione dell’energia rinnovabile”, ha spiegato Sergio Valieri di Haier.

“Tutte le macchine che abbiamo esposte sono elettriche, dal piccolo residenziali ai più grandi come container. Usano quindi esclusivamente energia elettrica e con diversi moduli e tipo di infrastruttura possono usare un apporto di fotovoltaico che può essere totale o parziale, a seconda delle casistiche e dell’ottimizzazione. L’accoppiamento con il fotovoltaico viene particolarmente bene, soprattutto associato ad accumulo con batterie perché la produzione potrebbe non essere contemporanea all’utilizzo. Ora si son raggiunti ottimi risultati nel residenziale, ma sempre di più si migliorerà per qualsiasi potenza”, ha dichiarato Andrea Veronese di Mitsubishi.

“Gli scaldacqua Sherpa in pompa di calore che abbiamo portato sono stati progettati con contatto per l’integrazione con l’impianto fotovoltaico che forza l’accensione ed innalza il set point della macchina. Si realizza l’accumulo dell’energia prodotta dal fotovoltaico per abbattere i costi di produzione dell’acqua calda sanitaria e si massimizza il risparmio energetico”, ha affermato Davide Raccagni di Olimpia Splendid.

Nel panel dei convegni proposti da MCE si è tenuto anche l’evento “Fotovoltaico e pompa di calore” organizzato da ISNOVA. A pv magazine Italia ha spiegato i dettagli del convegno la relatrice, Ing. Anna Chiara Castagna, Product Manager di Logical Soft.

“Abbiamo parlato della direttiva EPBD, chiamata “Direttiva case green” e di come riverberà sul nostro modo di affrontare la riqualificazione energetica degli edifici in Italia. Uno dei suoi punti più importanti è il phase-out delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040. In pratica, tutti gli edifici dovranno far sparire le caldaie e questo presuppone un cambio radicale di mentalità, soprattutto nella cultura e nella formazione del professionista tecnico. Quest’ultimo deve migrare dalla progettazione di un impianto a caldaia alla soluzione in pompa di calore, sempre più spesso abbinata ad un impianto fotovoltaico. La differenza è tanta: a differenza delle caldaie, che non hanno nessuna dipendenza dalle temperature esterne di un ambiente, le pompe di calore, specialmente ad aria, sono macchine performanti che permettono di prelevare energia termica entalpica dell’ambiente, ma hanno prestazioni fortemente dipendenti dal clima esterno. E questo va calcolato”.

L’esperta ha dichiarato che è quindi molto più complesso dimensionare una pompa di calore, ed ecco che servono nuovi strumenti e nuove competenze, anche per la direttiva EPBD che richiede edifici “solar ready”, che saranno sempre più pieni di pannelli solari e fotovoltaici.

“L’attualità del mercato induce una modifica nel modo di effettuare le analisi energetiche. Oggi usiamo metodi stazionari mensili, dove le simulazioni sono fatte con condizioni statiche, mentre una nuova tipologia di combinazione in cui arrivare alla migliore combinazione tra fotovoltaico e pompa di calore , richiede un approccio di calcolo dinamico, che tenga conto dei percorsi solari e della variazioni di temperatura ora per ora in un ambiente. Per questo, nel convegno e presso lo stand che dividiamo con ENEA, stiamo presentando il software Termolog al servizio della transizione energetica per sostituire potenzialmente 8 milioni di caldaie”.

La voce delle associazioni

Una grande e forte presenza ad MCE è, come di consueto, quella di ANIMA/Assoclima. A pv magazine Italia, il segretario Ing. Federico Musazzi ha dichiarato: “Come associazione siamo molto interessati a lavorare con il settore del fotovoltaico perché è perfetto l’abbinamento tra pannello fotovoltaico e pompa di calore. Ed ecco l’utilizzo di energia elettrica prodotta grazie ad una fonte rinnovabile. Si tratta di una configurazione ideale che guardiamo con grande interesse e tra l’altro è la soluzione tecnologica che sta trovando il maggior successo nelle comunità energetiche rinnovabili, una preziosa palestra per questo tipo di produzione e autoconsumo di energia. Qui ad MCE l’esposizione clou è la tencologia di produzione di calore e raffrescamento ed il fotovoltaico rappresenta un importante complemento in una logica di impianto efficiente e rinnovabile. Lo si vede chiaramente: tra gli stand a direzione è proprio quella di una sempre più spinta integrazione”.

In apertura della presentazione dei risultati dell’indagine statistica 2023 sul mercato dei componenti per impianti HVAC. Maurizio Marchesini, Presidente di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione ha spiegato: “Nonostante le difficoltà incontrate, le prospettive future per le pompe di calore rimangono positive. Il settore residenziale dovrà affrontare il problema degli elevati livelli di stock di prodotto presenti nella catena distributiva, ma ciò non compromette l’entusiasmo per il futuro della tecnologia. D’altra parte, il settore terziario commerciale ha rappresentato un contraltare positivo, registrando crescite a doppia cifra soprattutto per le pompe di calore e i chiller con potenza superiore ai 17 kW. Questa tendenza positiva ha coinvolto diverse categorie di prodotti rilevanti per i nostri associati e dimostra quanto le pompe di calore siano diventate una tecnologia sempre più richiesta e che si sta consolidando anno dopo anno”.

“Un commento specifico merita il comparto delle pompe di calore elettriche aria-acqua: la forte frenata delle macchine di potenza inferiore a 17 kW nel segmento residenziale, che ha registrato un calo della produzione del 26% a fronte di una domanda del mercato interno in fortissima riduzione, ha visto l’industria reagire con rapidità, andando a cogliere le grandi opportunità offerte dal segmento di potenza superiore a 50 kW”, sono le parole di Marco Dall’Ombra, Capo Gruppo Pompe di calore di Assoclima.

 

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