AtmosZero ha dichiarato di aver raccolto 21 milioni di dollari in un round di finanziamento di serie A. L’azienda ha dichiarato che utilizzerà i fondi per accelerare la commercializzazione della propria tecnologia Boiler 2.0.
“Boiler 2.0 può essere facilmente combinata con la generazione e l’accumulo di energia fotovoltaica”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda a pv magazine. “La tecnologia funziona con l’elettricità e non importa come viene creata, ma solo che ci sia”.
La maggior parte del vapore industriale è generato dalla combustione di combustibili fossili in loco. Viene utilizzato in una serie di settori, da quello alimentare a quello chimico, e rappresenta circa l’8% del consumo energetico globale.
“La tecnologia proprietaria Boiler 2.0 di AtmosZero estrae il calore dall’aria e fornisce vapore ad alta temperatura con la massima efficienza e zero emissioni di carbonio, consentendo alle aziende di sostituire le caldaie a gas naturale e a olio esistenti in modo rapido ed economico”, ha dichiarato il portavoce.
La pompa di calore assorbe 480 V di tensione in configurazione trifase e può produrre 650 kW di energia termica, con un flusso in uscita di 997,9 kg/h di vapore saturo. La temperatura-pressione di uscita è compresa tra 120 C/199,8 kPa e 165 C/701,7 kPa.
“Il coefficiente di prestazione (COP) del sistema dipende dalle temperature ambientali e dalla temperatura del vapore desiderata”, ha dichiarato il portavoce. “Lavoriamo insieme ai clienti ed eseguiamo analisi specifiche per fornire loro una migliore comprensione delle prestazioni previste. Detto questo, il nostro obiettivo è un COP di 2 passando da 15 C ambiente a 150 C di vapore saturo”.
Il sistema utilizza un refrigerante non specificato con “basso potenziale di riscaldamento globale (GWP), infiammabilità e tossicità”. L’ingombro è di circa 2,4 metri x 6,1 metri.
AtmosZero sta attualmente testando il sistema nell’ambito di un progetto pilota su scala reale, realizzato in una struttura gestita dalla New Belgium Brewing Company, con sede negli Stati Uniti. Recentemente ha anche lanciato una filiale europea.
“I nostri primi sistemi, che saranno installati nel 2025, produrranno 165 C e nel 2026 arriveranno a 200 C”, ha dichiarato il portavoce.
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