In occasione di Macfrut, fiera di riferimento per il settore ortofrutticolo che si è svolta a Rimini dall’8 al 10 maggio 2024, pv magazine Italia – a caldo del DL Agricoltura – ha intervistato Alessandro Corsini, direttore di Coldiretti Forlì-Cesena e Rimini, per riportare il punto di vista della Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana.
Direttore Corsini, in questo momento storico in cui i riflettori sono puntati su fotovoltaico e agricoltura, qual è il primo feedback di Coldiretti sul DL firmato da Pichetto-Lollobrigida?
Il DL a noi piace. Ci sono alcuni aspetti chiave tra cui quello che riguarda il territorio colpito dall’alluvione lo scorso anno, con una decontribuzione agricola che per i datori di lavoro è molto importante, così come lo è la moratoria sui mutui. Si tratta di due provvedimenti che daranno ossigeno alle nostre imprese. L’altro aspetto importante è aver sancito una volta per tutte il fatto di nno occupare più suolo per impianti fotovoltaici.
Anche se si tratta di una percentuale molto bassa, minore dell’1%?
Noi abbiamo bisogno di più suolo agricolo, abbiamo bisogno di produrre cibo e il fotovoltaico a terra ruba spazio. Va bene installare pannelli fotovoltaici in aree marginali come ex cave o aree a ridosso autostrade, ma se non è agrivoltaico, dando quindi la possibilità di coltivare al di sotto, è giusto non installare pannelli fotovoltaici perché – ripeto – abbiamo bisogno di suolo per produrre cibo.
Quindi c’è però apertura per gli impianti agrivoltaici?
Sì, l’impianto agrivoltaico permette la coltivazione sotto i pannelli. L’agricoltura italiana è riconosciuta e richiesta in tutto il mondo e abbiamo quindi bisogno di produrre di più, non di meno. Inoltre, abbiamo bisogno di avere un paesaggio che sia vero, un paesaggio fatto di vigneti, di uliveti, di impianti da frutto. Non possiamo vedere macchie nere nei territori belli come questi delle colline di Rimini. Sono impianti che andrebbero a depauperare il territorio, a scapito di un turismo che da noi è molto legato anche all’agricoltura.
Due parole, infine, sul tema caldo della speculazioni sui terreni agricoli…
La speculazione principale si verifica quando si danno contributi per fare un tipo di coltivazioni e si utilizza quel terreno agricolo, che ha anche una fiscalità agevolata, per produrre energia in maniera agevolata. Questo mette in difficoltà un agricoltore che ha bisogno di quel terreno e che lo dovrebbe andare ad affittare e che non può permettersi da pagare quelle cifre, al contrario di chi su quel terreno produce anche energia.
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