Longi e Shanghai Electric hanno ritirato le offerte da una gara d’appalto pubblica per un parco solare in Romania, ponendo fine a due indagini per verificare se avessero violato le norme UE sulle sovvenzioni estere partecipando al bando.
Thierry Breton, commissario per il Mercato interno, ha confermato questo pomeriggio la chiusura di due indagini ai sensi del Regolamento sulle sovvenzioni estere (FSR). “L’FSR garantisce che le imprese straniere che partecipano all’economia europea lo facciano rispettando le nostre regole sulla concorrenza leale e sulla trasparenza”, ha dichiarato.
Ai sensi del regolamento, le aziende sono obbligate a notificare le gare d’appalto pubbliche nell’UE quando il valore stimato del contratto supera i 250 milioni di euro (271 milioni di dollari) e quando l’azienda ha ricevuto almeno 4 milioni di euro di contributi finanziari esteri da almeno un Paese terzo nei tre anni precedenti la notifica.
Il contratto per la progettazione, la costruzione e la gestione del parco solare da 454 MW in Romania ha un valore stimato di circa 375 milioni di euro ed è parzialmente finanziato dall’Unione Europea.
I due consorzi oggetto dell’indagine sono la controllata tedesca Longi Solar Technologie GmbH e la società di ingegneria rumena Enevo Group, nonché Shanghai Electric UK e Shanghai Electric Hong Kong International Engineering, due unità di Shanghai Electric. Al momento dell’avvio dell’indagine, la Commissione ha dichiarato che “ci sono indicazioni sufficienti per ritenere che a entrambi siano state concesse sovvenzioni estere che distorcono il mercato interno”.
In una dichiarazione a pv magazine, Longi ha confermato il suo ritiro dalla gara d’appalto aggiungendo che “è pienamente impegnata a lavorare con i suoi partner in tutta Europa per fornire le sue innovative soluzioni di energia pulita e garantire che l’Europa possa raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi in materia di energie rinnovabili e clima”.
“L’energia solare è fondamentale per la sicurezza economica dell’Europa”, ha aggiunto Breton. “Stiamo investendo massicciamente nell’installazione di pannelli solari per ridurre le nostre emissioni di carbonio e le bollette energetiche, ma questo non deve andare a scapito della nostra sicurezza energetica, della nostra competitività industriale e dei posti di lavoro europei”.
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