L’impianto sardo di Fiume Santo, nei presso di Porto Torres, ha una potenza di 38 MW e conta 58.112 moduli fotovoltaici monocristallini con tre diverse potenze (655 W, 660 W e 665 W) distribuiti in 1.816 serie da 32 moduli collegati a 161 inverter di stringa che convogliano l’energia in 6 power station.
A progettarlo, svilupparlo e installarlo è stato l’EPC contractor Solarig. pv magazine Italia ha posto tre domande ai manager dell’azienda.
Qual è la storia e la genesi dell’impianto fotovoltaico Fiume Santo?
Nel giugno 2023, Solarig ha siglato l’accordo EPC per la costruzione e la manutenzione del progetto di proprietà di Peridot Solar, quindi da allora entrambe le società collaborano con l’obiettivo di completare tale progetto, collegato alla rete elettrica a febbraio 2024, molto strategico per entrambe le società.
Quali sono i vantaggi e le sfide nell’implementare un progetto fotovoltaico di questa portata in Sardegna?
I vantaggi della realizzazione di progetti fotovoltaici in Sardegna risiedono fondamentalmente nell’importanza della transizione energetica dell’isola e il suo collegamento dipende da una solida infrastruttura esistente. Quest’area in cui si è sviluppato il progetto ha risentito di condizioni ambientali, come vento e pioggia, che hanno comportato uno sforzo aggiuntivo poiché nei mesi più freddi l’esecuzione di alcuni lavori è risultata gravemente compromessa.
Qual è il potenziale impatto economico e sociale nel territorio?
L’impianto ha permesso la creazione di oltre 150 posti di lavoro. L’economia locale viene premiata poiché durante la costruzione viene utilizzata
soprattutto manodopera locale, quindi la regione riceve un’importante fonte di reddito. Inoltre, con determinate forniture e servizi si genera un’economia circolare.
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