Moratoria rinnovabili in Sardegna, Italia Solare: “La Regione stabilisca regole e criteri di priorità nella valutazione dei progetti”

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“Il fotovoltaico è un’opportunità per i cittadini e per le imprese perché può assicurare energia a costi contenuti e stabili. Ed ha un particolare valore per una regione come la Sardegna, nella quale la generazione elettrica avviene ancora prevalentemente da fonti fortemente inquinanti come carbone e residui della raffinazione. Sarebbe quindi preferibile che la Regione miri all’obiettivo 2030 e acceleri per raggiungerlo il prima possibile, rendendo il fotovoltaico componente essenziale della generazione elettrica in Sardegna. La gran parte degli operatori del fotovoltaico opera nell’ambito delle regole nazionali e regionali ed è ingiusto etichettarli come speculatori quando è evidente che molti problemi discendono da inerzie o gravi ritardi dei legislatori, in particolare nazionali”.

Ecco l’estrema sintesi dell’audizione di Italia Solare presso le commissioni quinta e quarta del consiglio regionale della Sardegna in merito al DL regionale 15 relativo alle misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistiche e ambientali.

L’associazione ha spiegato che per la Sardegna, il totale delle richieste di connessione alla rete di trasmissione è pari a 57,67 GW, di cui 23 GW fotovoltaici e che risultano autorizzati e non ancora in esercizio circa 500-600 MW, mentre sembra siano in corso di procedimento progetti per circa 6500 MW.

Ad oggi, in Sardegna risultano operativi 1.186 MW di eolico e 1.431 MW di fotovoltaico, che affiancano una potenza a carbone di 1220 MW e una potenza a residui di raffinazione e prodotti petroliferi di oltre 750 MW.

“Limitandoci al fotovoltaico, osserviamo innanzitutto che poco meno della potenza installata è costituita da impianti di potenza unitaria fino a 1 MW, tipicamente a servizio di abitazioni o piccole e medie imprese. Gli impianti con moduli a terra sono circa un centinaio per una potenza totale intorno a 800 MW”.

Italia Solare ha sottolineato quanto sia inaccettabile che la diffusione del fotovoltaico avvenga non sulla base di un governo del sistema, ma valutando i singoli progetti, con un ingestibile intasamento degli uffici regionali, ritenendo quindi che il disegno di legge ponga meritoriamente un tema reale e concreto.

“A nostro parere, la soluzione non è la moratoria: la Regione potrebbe invece procedere stabilendo regole e criteri di priorità nella valutazione dei progetti, ponendosi come modello per il Governo e per le altre Regioni. In primo luogo, pensiamo opportuno consentire la costruzione degli impianti già autorizzati, di potenza complessivamente contenuta, come ricordato in precedenza”, riporta la memoria divulgata da Italia Solare.

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