Produzione fotovoltaica in calo in Italia, dice AleaSoft

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Nella seconda settimana di giugno, i prezzi nella maggior parte dei principali mercati elettrici europei sono diminuiti rispetto alla settimana precedente, soprattutto a causa dell’aumento della produzione di energia eolica. Durante il fine settimana, quasi tutti i mercati hanno raggiunto prezzi orari negativi. Lo dice AleaSoft Energy Forecasting nella sua analisi settimanale, aggiungendo che la produzione fotovoltaica in Italia continuerà a diminuire nella settimana in corso.

“Secondo le previsioni di AleaSoft Energy Forecasting, nella terza settimana di giugno la produzione di energia solare in Germania e Spagna sarà superiore a quella della settimana precedente. Tuttavia, l’Italia manterrà la tendenza al ribasso della settimana precedente”, ha detto AleaSoft Energy Forecasting.

Nella settimana del 10 giugno, la produzione di energia solare ha registrato un aumento rispetto alla settimana precedente nella penisola iberica, ma una diminuzione negli altri principali mercati. In Germania, Francia e Italia, si sono infatti registrati cali rispettivamente del 7,4%, 3,8% e 2,5%.

Prezzi

“Il mercato iberico ha registrato prezzi di 2,00 €/MWh, il valore più basso nella storia di questo mercato. La Francia ha raggiunto sabato il prezzo più basso dalla fine di maggio 2020. Il Portogallo ha raggiunto il record storico di produzione di energia fotovoltaica e in Francia sia l’energia eolica che quella solare hanno registrato la produzione più alta per un mese di giugno”, riporta la società di consulenza spagnola.

Se i prezzi nella maggior parte dei principali mercati elettrici europei sono diminuiti rispetto alla settimana precedente, fanno comunque eccezione il mercato N2EX del Regno Unito e il mercato Nord Pool dei Paesi nordici, con aumenti rispettivamente del 23% e del 26%.

“Il mercato francese EPEX SPOT, invece, ha registrato il maggior calo percentuale dei prezzi, pari al 43%. Nel resto dei mercati analizzati da AleaSoft Energy Forecasting, i prezzi sono scesi tra l’8,1% del mercato IPEX in Italia e il 35% del mercato MIBEL in Portogallo”, si legge nella nota settimanale, da cui si evince anche che il mercato italiano rimane comunque il più caro in Europa.

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