Un nuovo rapporto su Enel, Engie, EPH, Iberdrola e Statkraftche valuta i piani di transizione delle cinque aziende elettriche europee, suggerendo che “nessuna di esse prevede l’impegno critico di eliminare gradualmente l’energia da gas fossile entro il 2035”, come raccomandato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) e dal Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC). Lo scrive la coalizione Beyond Fossil Fuels.
Il rapporto rileva un “promettente” aumento degli investimenti in rinnovabili da parte delle cinque società.
“Tuttavia, tre di queste aziende, Enel, Engie ed EPH, continuano a sviluppare centrali elettriche a gas fossile, minando la transizione verso un settore energetico basato sulle rinnovabili in Europa e perseguendo strategie che costringerebbero loro e i Paesi in cui operano a bruciare più gas”, dice la coalizione anti-fossile.
Secondo Enel, l’affermazione non è del tutto corrispondente alla realtà poiché la società romana “non può ritenersi un significant developer of fossil gas-fired power plants”.
“Inoltre, per quanto riguarda il processo di decarbonizzazione, il piano prevede di ridurre gradualmente gli investimenti in nuovi asset ad alta intensità di carbonio fino ad azzerarli nel 2025. In particolare, nel periodo 2024-2026, il gruppo prevede di investire meno del 3% degli investimenti lordi nella generazione termoelettrica, in gran parte dedicati al mantenimento degli impianti esistenti, mentre gli investimenti per lo sviluppo di nuovi impianti saranno sostanzialmente limitati alla conversione da carbone a CCGT della centrale di Fusina, il cui completamento è previsto entro il 2024”, dice Enel nel suo Sustainability Report 2023.
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