Ad un mese dall’entrata in vigore del decreto che recepisce il relativo regolamento UE, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) avvia il programma minerario nazionale. Dalla mappatura effettuata dall’istituto, delle 34 materie prime critiche della UE appena due vengono essere estratte in Italia: feldspato e fluorite.
In totale sono 76 le miniere ancora attive in Italia. In 20 di queste si estrae feldspato, minerale essenziale per l’industria ceramica, e in 2 la fluorite (nei comuni di Bracciano e Silius), che ha un largo uso nell’industria dell’acciaio, dell’alluminio, del vetro, dell’elettronica e della refrigerazione. In particolare, la miniera di fluorite di Genna Tres Montis (Sud Sardegna), che rientrerà in piena produzione al termine dei lavori di ristrutturazione, rappresenterà una delle più importanti d’Europa.
Feldspato e fluorite, dunque, sono ad oggi le uniche materie prime critiche coltivate in Italia. Ma i permessi di ricerca in corso, i dati sulle miniere attive in passato e quelli sulle ricerche pregresse e recenti – scrive l’ISPRA in una nota – documentano la potenziale presenza di varie materie prime critiche e strategiche come il litio e diversi altri minerali da cui si producono metalli indispensabili per il modello di sviluppo decarbonizzato, la green tech, la transizione digitale e la indipendenza da paesi terzi.
Il Piano Nazionale di esplorazione Mineraria prevede la raccolta e l’armonizzazione di dati minerari pregressi relativi a tutti i giacimenti coltivati in passato ed i risultati delle varie campagne di ricerca, nazionali e locali, con un particolare focus sulle materie prime critiche. Tutte le informazioni raccolte sono inserite nel database GeMMA (Geologico, Minerario, Museale, Ambientale). Il Geodatabase è realizzato in coerenza con il database europeo Mintell4EU e rappresenta il punto di accesso ad una serie di banche dati specifiche già realizzate o in via di realizzazione.
“Il tema delle materie prime critiche è strategico per il Paese. ISPRA ha creduto nella necessità di approfondirlo anche prima che diventasse così attuale; questo ci ha consentito di non partire da zero, ma di fare tesoro delle conoscenze acquisite” ha detto il presidente ISPRA, Stefano Laporta. “Il nuovo Regolamento UE delinea in modo chiaro la strategia europea di approvvigionamento delle materie prime critiche: ridurre la dipendenza da altri paesi e coniugare economia circolare e sostenibilità ambientale e sociale delle tecniche estrattive”.
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