pv magazine Italia ha parlato con Stefano Cavriani, consigliere Italia Solare e coordinatore del gruppo di lavoro mercati, per capire meglio la delibera 23 luglio 2024 di Arera e il suo effetto sull’implementazione del Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE).
Il periodo transitorio del Tide è stato ancora ampliato, fino al 1° febbraio 2026, per consentire a Terna di completare l’aggiornamento del Codice di Rete. Giusto? È la tempistica realistica? Possibili ulteriori “ritardi”?
Corretto, la fine del transitorio è stata posticipata dal 01/10/2025 al 01/02/2026 “per consentire a Terna di completare l’aggiornamento di tutte le disposizioni del Codice di Rete impattate dal TIDE”. L’implementazione del TIDE è un processo complesso che ha impatti significativi non solo sulla regolazione di secondo livello “Codice di Rete e Regole dei Mercati gestititi dal GME” ma anche sui contratti, sui processi e sui sistemi informatici degli operatori e dei vari soggetti istituzionali coinvolti, Terna e GME in primis, ma anche Acquirente Unico e GSE.
Quali sono le altre maggiori novità del provvedimento e specificatamente dell’Allegato A?
A prescindere dalle diverse tempistiche con cui le diverse misure del TIDE verranno implementate la nuova versione dell’Allegato A del TIDE, nella sua versione “a regime”, non modifica l’impianto generale della riforma del dispacciamento. I principali elementi di novità riguardano:
- la modalità di approvvigionamento della Frequency Containment Reserves (FCR – ossia l’attuale “riserva primaria”). Su questo tema l’ARERA ha accolto la richiesta degli operatori di non prevedere una banda obbligatoria a regime, ma di garantire a Terna la copertura di servizio tramite un obbligo di offerta. Inoltre, dal punto di vista della remunerazione, oltre alla componente in potenza (€/MW), il cui valore sarà definito a valle di una procedura d’asta, verrà introdotta anche una remunerazione in €/MWh (definita sulla base di un criterio analogo a quello previsto per l’attuale meccanismo di valorizzazione facoltativa);
- rispetto al servizio di modulazione straordinaria è stata respinta la proposta avanzata nel DCO ARERA 204/2024 di prevedere che tale servizio possa essere erogato direttamente dal BRP e non dal BSP. Resta comunque salva la possibilità che il servizio di modulazione straordinaria possa essere erogato direttamente dal titolare della risorsa: produttore nel caso di UP o cliente finale nel caso di UC;
- è stato introdotto il servizio di riduzione dei prelievi che si configura come un servizio di natura emergenziale che Terna potrà approvvigionare prima del MGP. La richiesta di riduzione dei prelievi verrà effettuata da Terna direttamente nei confronti del cliente finale titolare dell’UC – senza passare per il BRP o il BSP se presente.
Il provvedimento approva la seconda versione del TIDE recante le modalità per il superamento del Prezzo Unico Nazionale dall’1 gennaio 2025, il transitorio di implementazione del TIDE e i criteri per l’implementazione dei meccanismi innovativi di cui all’articolo 21 del decreto-legge 69/2023. Necessari ora altri interventi?
Sì, dovranno essere approvati il Codice di Rete, la Disciplina del Mercato Elettrico e il Regolamento della PCE. Sarà inoltre necessario intervenire su diversi testi regolatori che, sebbene meno impattati dal TIDE, dovranno essere comunque aggiornati; per esempio la Disciplina del Mercato della Capacità.
Quali sono le eccezioni per il passaggio al PUN dall’1 gennaio (punto 5 della delibera – pagina 18)?
Le eccezioni richiamate al punto 5 della delibera non si riferiscono al c.d. “PUN phase out”, bensì al perimetro delle misure che verranno già adottate nel periodo transitorio (ossia dal 01/01/2025). Nello specifico, le eccezioni si riferiscono a quanto descritto nel DCO 204/2024/R/eel nella sezione dedicata al regime transitorio. Per l’elenco delle eccezioni rimandiamo a quanto riportato a pagina 16 della stessa delibera.
*Update: risposte cambiate, cambio della fonte
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