Elettricità Futura (EF) ha denunciato alla Commissione europea la moratoria della Sardegna contro eolico e fotovoltaico. La denuncia, si legge in una nota dell’associazione, intende “sollecitare l’avvio di una procedura di infrazione in merito alla Legge Regionale della Regione Sardegna n. 5/2024 che istituisce il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di elettricità rinnovabile fino a 18 mesi”.
A luglio Federazione ANIE ed Elettricità Futura hanno inviato una lettera ai ministri Roberto Calderoli e Gilberto Pichetto Fratin, e a Francesca Quadri, capo dipartimento Affari giuridici e legislativi Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo l’illegittimità della moratoria della Sardegna per le rinnovabili. Una prima risposta alla loro richiesta è arrivata mercoledì scorso con l’impugnazione della legge da parte del Consiglio dei ministri.
Adesso EF si rivolge direttamente alla Commissione europea. Nella denuncia l’associazione intende dimostrare che la moratoria sia in insanabile contrasto con l’intero quadro giuridico europeo in materia di produzione di energia rinnovabile.
In particolare, scrive EF, “la moratoria è in netto contrasto con il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (articoli 4, 49, 56 e 194), con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (articolo 16) e con la Direttiva UE 2018/2001 (“Direttiva RED”, articoli 15, 16 ter e 16 septies) che prevede l’obbligo per gli Stati membri di attuare il principio della prevalenza dell’interesse alla realizzazione e all’esercizio di impianti rinnovabili rispetto a interessi concorrenti sino al raggiungimento della neutralità climatica”.
L’impugnazione della moratoria sarda sarebbe, secondo l’associazione, “un segnale a tutte le Regioni” e una chiamata alla responsabilità per sviluppare i nuovi impianti rinnovabili necessari a raggiungere i target regionali fissati dal DM Aree Idonee. Nel caso della Sardegna, l’obiettivo è installare oltre 6 GW aggiuntivi al 2030 (rispetto a quanto installato al 31 dicembre 2020): per raggiungerlo dovrebbe installare 1 GW all’anno.
Nella nota EF si rivolge anche al governo italiano evidenziando che “anche gli ultimi provvedimenti del Governo, come il DL Agricoltura, il DM Aree Idonee e il D.lgs sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (da alcuni chiamato Testo Unico delle rinnovabili), sono in contrasto con la normativa europea e rendono impossibile il raggiungimento del target rinnovabili 2030”.
Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, ha dichiarato: “Se già nel complesso il nostro Paese non è certo vicino alla neutralità climatica, lo è ancora meno la Sardegna, che oggi soddisfa i suoi fabbisogni elettrici per oltre il 70% con fonti fossili, tra cui il carbone, uno dei combustibili più inquinanti e climalteranti a cui dovrà dire addio entro il 2028 proprio grazie agli impianti rinnovabili e ai sistemi di accumulo di cui oggi vieta lo sviluppo”.
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