Impianti agriPV, Campania pubblica linee tecnico-agronomiche

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La Regione Campania ha pubblicato le linee tecnico-agronomiche in accompagnamento alle Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici del Ministero dell’Ambiente. Le linee tecnico-agronomiche trovano applicazione per gli impianti agrivoltaici in Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), Autorizzazione Unica e Procedure Abilitative Semplificate.

Le linee tecnico-agronomie definiscono il volume agrivoltaico come lo spazio dedicato all’attività agricola, caratterizzato dal volume costituito dalla superficie occupata dall’impianto agrivoltaico. In questo caso si tratta della superficie maggiore tra quella individuata dalla proiezione ortogonale sul piano di campagna del profilo esterno di massimo ingombro dei moduli fotovoltaici e quella che contiene la totalità delle strutture di supporto.

“Per massimo ingombro della componente fotovoltaica si deve considerare la superficie individuata dalla proiezione ortogonale sul piano di campagna del profilo dei moduli fotovoltaici (cfr. Volume agrivoltaico); per la superficie totale delle strutture di supporto (cfr. Volume agrivoltaico) si deve considerare, oltre le strutture elettriche come le cabine, anche la viabilità al servizio della componente FV, quando costituita con materiali che, di fatto, impermeabilizzano il suolo agricolo (strato di fondazione, tessuto non tessuto/geotessuto, strato superficiale di “usura”, ecc.) poiché al di sotto di essa sono sottoposti i cavi elettrici per il trasporto dell’energia prodotta dai moduli fotovoltaici”, ha riportato la Regione Campania.

Le Linee guida in materia di agrivoltaico del Ministero dell’Ambiente (LGM) non forniscono infatti indicazioni su come valutare le superficie della componente fotovoltaica.

La Campania richiama il concetto di superficie totale di ingombro dell’impianto agrivoltaico (Spv), definendola coma somma delle superfici individuate dal profilo esterno di massimo ingombro di tutti i moduli fotovoltaici costituenti l’impianto, ovvero la superficie attiva compresa la cornice.

“Uno degli elementi da valutare è l’estensione dell’impianto agrivoltaico. In tal senso, poiché la recinzione è struttura collegata agli impianti fotovoltaici, al di fuori della quale ordinariamente vengono poste opere di mitigazione ambientale, come siepi e filari arbustivi e/o arborei, si ritiene che questa fornisca il perimetro del campo agrivoltaico nella sua interezza che consente di determinare il valore di Spv come definito dalle LGM”, ha scritto la Regione Campania.

Al fine di evitare artificiosi ampliamenti della superficie oggetto di attività agricola all’interno dell’impianto agrivoltaico avanzato, continua la Regione Campania, “si chiarisce che il perimetro non dovrà essere collocato a più di 10 metri dal bordo più esterno dei moduli fotovoltaici, fatto salve le aree sottoposte a interferenze o vincoli”.

Secondo la Regione, tale valore è compatibile con la manovrabilità delle macchine agricole e con la eventuale viabilità di servizio della componente fotovoltaica.

“In tal senso il sistema agrivoltaico deve essere costituito da un’unica tessera; l’eventuale presenza di interferenze o vincoli che vanno a determinare il sistema agrivoltaico come un insieme di tessere deve essere motivata e supportata da elementi di fatto”, riportano le linee tecnico-agronomiche.

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