Redflow, un produttore di batterie a flusso zinco-bromo con sede a Brisbane, è entrato in amministrazione volontaria dopo non essere riuscito a ottenere il capitale necessario per scalare la sua batteria X10 e puntare a progetti più grandi.
A marzo aveva ottenuto un finanziamento di 1,1 milioni di dollari australiani (670.000 euro) dal Queensland Critical Minerals and Battery Technology Fund per sviluppare e costruire una versione su larga scala.
L’azienda si è inoltre assicurata un finanziamento governativo statunitense di 20 milioni di dollari nel giugno 2024 per un sistema di accumulo energetico a batteria a fluss zinco-bromo (BESS) da 6,6 MWh e, nel luglio 2024, Redflow ha collaborato con la società di generazione Stanwell, di proprietà del Queensland, per sviluppare un BESS non al litio a lunga durata da utilizzare in un progetto da 400 MWh.
Questi accordi sono ora sospesi in attesa che gli amministratori di Deloitte decidano il futuro dell’azienda.
In una dichiarazione in borsa si legge che, nonostante l’interesse significativo per la proposta di un nuovo stabilimento nel Queensland per la produzione della batteria X10 di dimensioni maggiori, l’incapacità dell’azienda ha portato gli amministratori alla decisione di chiuderla del tutto.
“Questo piano strategico richiede un capitale significativo e negli ultimi nove mesi Redflow si è impegnata con una serie di governi e agenzie statali e federali che hanno confermato la disponibilità di un significativo sostegno governativo per finanziare il piano Redfow”, si legge nel comunicato. “Per poter accedere a questi fondi, tuttavia, Redflow ha richiesto un significativo “matching funding” dai mercati dei capitali australiani. Sulla base di un’incoraggiante consulenza finanziaria esterna, Redflow ha preso in considerazione e perseguito le fonti di finanziamento azionario disponibili, ma nell’attuale mercato non è stata in grado di attrarre il sostegno azionario richiesto”.
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