LinkeGreen, società che offre un servizio di matchmaking tra sviluppatori e investitori di impianti rinnovabili, ha dichiarato in un’intervista a pv magazine Italia di aver favorito 1,8 GW di accordi commerciali nel suo primo anno di operatività.
La piattaforma è stata avvita il 18 settembre 2023, fra pochi giorni un anno esatto fa, e al momento accoglie circa 11 GW di progetti in vario stato di sviluppo su 4 tecnologie: fotovoltaico, agrivoltaico, stoccaggio (BESS) ed eolico. “I progetti sui quali c’è più interesse ad oggi – ha dichiarato Giuseppe Andrea D’Alessio, fondatore di LinkeGreen – sono agrivoltaico e BESS”.
“Noi – ha chiarito Giulio Augenti, business development manager – ci occupiamo di fornire supporto tecnico-legale da entrambe le parti: sviluppatori e investitori. La nostra attività consiste in un mix tra matchmakers e consulenti”.
Sostanzialmente i progetti gestiti da LinkeGreen sono in diverso status di sviluppo: dall’ottenimento del preventivo di connessione (c.d. STMG) al Ready to Build. In aggiunta al mercato greenfield, inoltre, la società si occupa altresì di cessione di impianti già connessi o servizio di EPC finder.
In merito alle richieste di sviluppatori e investitori, LinkeGreen ha confermato l’esistenza di un disallineamento geografico: da parte degli investitori – post Decreto Aree Idonee – registrano maggiori richieste al nord mentre gli sviluppatori offrono più impianti al sud. Attualmente, in gestione nella loro piattaforma, i progetti disponibili e sono così distribuiti: 10% al nord, 8,7% al centro e 81,3% al sud.
“L’investitore medio – ha dichiarato D’Alessio –– deve far fronte al problema relativo alla saturazione delle linee (molto presente al sud Italia), pertanto valuta di spostarsi al nord dove però non sempre può lavorare con le stesse producibilità, ma non può per differenze climatiche e morfologiche”.
Per quanto riguarda le difficoltà più comuni per gli sviluppatori, D’Alessio ha evidenziato “poca attenzione alla percentuale di autorizzabilità dei progetti. Reperiscono terreni, studiano prefattibitlià e dimenticano dettagli ostativi che in fase di due diligence diventano deal-breaker inaspettati “. Per quanto gli investitori, invece, “non sempre sono così celeri nelle attività di allineamento delle pretese economiche rispetto ad un mercato così dinamico come quello del M&A nei nuovi progetti a fonte rinnovabile “.
Sull’impatto delle recenti normative – DM aree idonee, DM agricoltura e moratoria sarda - LinkeGreen ha dichiarato di aver perso più del 50% delle operazioni in quel momento aperte, per abbandono dagli investitori.
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