La Commissione ha pubblicato la relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024, in cui descrive come l’UE ha gestito le sfide di politica energetica durante il suo mandato.
“Sul fronte delle energie rinnovabili sono stati compiuti grandi passi avanti. L’eolico ha superato il gas, diventando la seconda fonte di energia elettrica nell’UE dopo il nucleare, e nella prima metà del 2024 le fonti rinnovabili hanno generato il 50% dell’energia elettrica nell’Unione europea”, ha scritto l’esecutivo europeo.
Secondo il rapporto, i Paesi membri devono potenziare la competitività dell’industria e accelerare gli investimenti nelle reti infrastrutturali integrate, essenziali per elettrificare l’economia europea.
“In futuro bisognerà rispondere a sfide nuove ed emergenti, come il livello insufficiente di ambizione degli attuali obiettivi per le rinnovabili e l’efficienza energetica, l’aumento della povertà energetica, le differenze nei prezzi dell’energia rispetto ad altri concorrenti nel mondo e il rischio di nuove dipendenze strategiche critiche”, ha detto la Commissione.
Secondo l’esecutivo guidato dalla tedesca Ursula von der Leyen, i Paesi membri devono sostenere le alleanze industriali “nei settori delle batterie, dell’idrogeno pulito, del solare fotovoltaico, della catena del valore dei carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio e dei piccoli reattori modulari”.
Ricorda anche che la Banca europea dell’idrogeno, finanziata dal Fondo per l’innovazione dell’EU ETS, funziona a pieno regime e ha già concluso la prima tornata di aste, in cui sono stati assegnati quasi 720 milioni a 7 progetti incentrati sull’idrogeno rinnovabile.
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