HERA punta alla carbon neutrality includendo 300 MW di fotovoltaico

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HERA, multiutility con sede a Bologna, punta a installare circa 300 MW di nuovo fotovoltaico al 2027 per ridurre le emissioni e raggiungere l’obiettivo di carbon neutrality. Tra i progetti in cantiere, rientra un nuovo impianto di pretrattamento di carta e cartone finanziato col PNRR e che sarà alimentato a fonte solare.

Piano transizione climatica

Di recente HERA ha annunciato il proprio piano di transizione climatica che prevede di centrare l’obiettivo Net Zero nel 2050. Al proposito, pv magazine Italia ha sentito il gruppo emiliano per capire che ruolo ricoprirà il fotovoltaico nella loro strategia.

“Tra le leve interne di decarbonizzazione finalizzate a ridurre le proprie emissioni (Scopo 1 e 2) – scrive HERA – e quelle dei clienti (Scopo 3), il gruppo ha previsto: l’installazione di tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) su diversi impianti di termovalorizzazione dei rifiuti (Scopo 1); il mantenimento della totale copertura dei consumi interni di energia elettrica con energia rinnovabile (Scopo 2); la progressiva elettrificazione della base clienti, con la conseguente fornitura di energia da fonti rinnovabili e proposizione di soluzioni per il risparmio energetico e per la produzione di energia fotovoltaica (Scopo 3)”.

HERA prevede che il raggiungimento dell’obiettivo Net Zero al 2050 “ridurrà in modo significativo l’impronta carbonica: in particolare le emissioni Scopo 3 per ogni cliente energy registreranno una riduzione dalle 3,3 tonnellate del 2019 a meno di 0,2 tonnellate al 2050”.

Cristian Fabbri, presidente esecutivo del gruppo HERA, ha dichiarato: “Intendiamo favorire e supportare la transizione ecologica dei territori serviti con iniziative rivolte a cittadini, pubbliche amministrazioni e clienti industriali, mettendo a loro disposizione l’ampia dotazione impiantistica e il know how maturato nei diversi settori di attività. In particolare, per ridurre le emissioni e correre spediti verso la carbon neutrality puntiamo sull’efficienza energetica e sullo sviluppo di fonti rinnovabili come il solare”.

Sul fronte della generazione di energia elettrica fotovoltaica, “il gruppo ha come obiettivo in arco piano di installare circa 300 MW al 2027, prediligendo soluzioni impiantistiche che non prevedono ulteriore consumo di suolo. Tra le proposte che abbiamo introdotto per aiutare i clienti, soprattutto quelli residenziali, rientrano gli strumenti per l’efficientamento energetico delle abitazioni come i pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione”.

Le offerte di energia per le famiglie “prevedono solo la fornitura di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e gas con emissioni compensate”. Per quanto riguarda il mercato business, invece, “realizziamo impianti di cogenerazione e fotovoltaici per le aziende, interventi di efficienza energetica per l’illuminazione pubblica, progetti per la riqualificazione energetica e il miglioramento sismico delle PA e dei condomini”.

“Inoltre – conclude Fabbri – abbiamo avviato operazioni di M&A e partnership nel settore del fotovoltaico per espandere la capacità del gruppo e rispondere alla crescente domanda di soluzioni impiantistiche da fonti rinnovabili”.

Impianto di pretrattamento

AcegasApsAmga, società del gruppo HERA, ha sviluppato il progetto per la realizzazione di un impianto di pretrattamento e riciclo delle frazioni secche derivanti dalla raccolta differenziata di carta e cartone. L’impianto di separazione avrà un costo totale di 8 milioni di euro dei quali 1,9 saranno finanziati dal PNRR.

L’impianto, ha dichiarato AccegasApsAmga a pv magazine Italia, sarà collegato in copertura al capannone di pretrattamento per la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonte rinnovabile con potenza totale pari a 75 kWp.

Si tratta quindi di un impianto su tetto che, stando ai calcoli della società, consentirà un “risparmio di 58 tonnellate di CO2 l’anno”. Per la fase successiva di riciclo, quella di trattamento, non è previsto l’impiego di altre fonti di energia rinnovabile.

L’impianto sorgerà all’interno della centrale di trasferenza dei rifiuti di corso Stati Uniti e l’entrata in funzione dovrebbe rispettare la tempistica prevista di marzo 2026.

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