di Edurne Zoco
Nel 2024 la filiera dei moduli fotovoltaici sta subendo una trasformazione caratterizzata da un eccesso di offerta, dall’incertezza politica e da prezzi bassi che incidono sull’espansione della capacità produttiva e sui tassi di utilizzo degli stabilimenti.
L’eccesso di offerta è stato al centro della filiera solare dal secondo trimestre del 2023, ma ci sono segnali che indicano un cambio di tendenza. Nel 2024 la catena di approvvigionamento ha registrato un rallentamento. Gli sforzi di razionalizzazione in Cina mirano a controllare l’espansione delle aziende e ad aumentare le barriere all’ingresso nel settore. Dal giugno 2024, i piani di espansione sono stati ritardati o interrotti. Il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione cinese ha sottoposto a consultazione pubblica una revisione della politica sulle condizioni normative dell’industria manifatturiera fotovoltaica all’inizio di luglio 2024. La revisione incoraggia le aziende a ridurre l’espansione della capacità e a concentrarsi sull’innovazione e sulla riduzione dei costi, promuovendo lo sviluppo sostenibile.
Nel mercato attuale, prevedere i fallimenti cinesi o le uscite dal settore a livello di moduli è difficile. Le sfide finanziarie limitano i piani di espansione della capacità, ma non si tradurranno automaticamente in uscite dal mercato e consolidamenti. Il settore è cresciuto di oltre dieci volte dall’ultimo ciclo di eccesso di offerta, più di 10 anni prima del 2024. L’industria solare è altamente concentrata, il che rende il consolidamento sempre più complesso. A partire dal primo trimestre del 2024, tuttavia, si è registrata una notevole diminuzione dei tassi di utilizzo della capacità produttiva fotovoltaica globale. La diminuzione dell’utilizzo è attribuita alla crescita limitata della domanda e agli elevati livelli di scorte, che determinano un’eccedenza di mercato.
L’indebolimento dell’economia interna cinese rende difficile sostenere una catena di fornitura nazionale sovradimensionata. Dal 2014, un aumento di 20 volte delle installazioni solari in Cina ha sostenuto i piani di espansione aggressivi dei produttori. La crescita esponenziale della domanda in Cina sembra però essersi arrestata.
In questo contesto, i principali fornitori sono costretti a modificare la propria strategia e a interrompere i piani di espansione della capacità produttiva in risposta all’inasprimento delle condizioni economiche. Inoltre, la crescita delle installazioni solari in Cina sta rallentando, mettendo a rischio le previsioni di spedizione annuale di moduli fornite dai principali fornitori in base agli attuali scenari di domanda gestiti da S&P Global Commodity Insights.
La Cina, che domina la produzione di fotovoltaico, sta probabilmente affrontando la sua più grave flessione fino a oggi. Nella seconda metà del 2024 si prevede un calo della capacità produttiva cinese a causa dell’eccesso di offerta e delle continue perdite. Tuttavia, le cancellazioni di produzione e la capacità inutilizzata in Cina non si traducono immediatamente in nuove capacità in altre regioni, anzi.
Progetti futuri
Il futuro della produzione di celle e moduli solari nel Sud-est asiatico dipende dall’imminente determinazione preliminare dei dazi antidumping e compensativi da parte del Dipartimento del Commercio statunitense. La maggior parte dei fornitori cinesi di energia solare con capacità produttiva nei quattro Paesi del Sud-Est asiatico oggetto di indagine (Cambogia, Malesia, Tailandia e Vietnam) ha interrotto le spedizioni verso gli Stati Uniti a causa dell’elevato rischio di applicazione di tariffe retroattive ai loro prodotti. Le fabbriche fotovoltaiche di questi Paesi hanno ridotto significativamente i tassi di utilizzo e persino chiuso i battenti prima della determinazione preliminare, prevista per luglio 2024 ma non ancora resa nota al momento della stampa. Se le tariffe imposte si rivelassero finanziariamente impraticabili per continuare a esportare celle o moduli negli Stati Uniti, nella seconda metà dell’anno rimarrebbe sottoutilizzata la capacità produttiva più significativa al di fuori della Cina: fino a 100 GW di capacità produttiva annua di celle e moduli inattiva.
Anche gli effetti sulla Cina della delocalizzazione in corso negli Stati Uniti e in India sono sempre più incerti. Il previsto aumento della capacità di produzione di moduli in India e negli Stati Uniti è guidato da iniziative e incentivi governativi che incoraggiano la produzione nazionale nell’industria solare, come il programma di incentivi legati alla produzione dell’India e l’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti. Nel caso degli Stati Uniti, gli investitori e i produttori si trovano di fronte a un’incertezza senza precedenti dovuta alle prossime elezioni presidenziali, che si terranno nel novembre 2024, e ai recenti sviluppi giudiziari, in particolare l’annullamento della dottrina di lunga data della Corte Suprema degli Stati Uniti nota come “deferenza Chevron”. Tali decisioni aprono nuove strade per contestare qualsiasi azione normativa federale che possa consentire l’impiego di capitali legati a progetti che beneficiano della legge e potrebbero estendersi alla contestazione di diversi aspetti dell’IRA, generando una grave incertezza per gli investitori.
Oltre all’incertezza politica, permangono dubbi anche sulla dipendenza di fatto dei mercati solari statunitensi e indiani dai prodotti, dalla tecnologia e dalle attrezzature cinesi necessarie per avviare una catena di fornitura nazionale, poiché esistono notevoli lacune tra la capacità di produzione di moduli e la capacità locale per altri nodi e materiali della catena di fornitura del fotovoltaico.
L’attuale scenario di eccesso di offerta pone delle sfide all’aumento dei prezzi dei moduli. Con margini bassi o negativi previsti a partire dal terzo trimestre del 2024 e uno spazio limitato per ulteriori tagli ai costi di produzione, i produttori si trovano in una situazione difficile. L’industria prevede un ciclo di domanda e offerta equilibrato solo dopo il 2025, che potrebbe dare sollievo ai produttori ancora attivi sul mercato in quella fase. Fino ad allora, i produttori, i responsabili politici e gli stakeholder del settore devono affrontare con attenzione queste sfide per garantire una crescita sostenibile dell’industria fotovoltaica globale e prepararsi al prossimo ciclo.
Informazioni sull’autrice: Edurne Zoco è direttrice esecutiva del gruppo Clean Energy Technology di S&P Commodity Insights. Dirige ricerche sul solare, sulle catene di approvvigionamento e sul sequestro del carbonio. Si occupa del settore fotovoltaico da oltre un decennio e ha scritto modelli di scomposizione dei costi, rapporti di benchmarking aziendale, previsioni di prezzo, analisi della catena di approvvigionamento e prospettive tecnologiche.
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