Ad oggi il decreto Cacer ha raccolto oltre 360 richieste con impianti in esercizio per 50 MW di potenza incentivabile. Ulteriori 47 MW di potenza riguardano altre 500 richieste di contributo Pnrr per impianti a progetto. È quanto emerge dalla risposta fornita da Sandra Savino, sottosegretaria di Stato per l’Economia e le finanze, a un’interrogazione da parte di Enrico Cappelletti (M5S) presentata ieri in X Commissione attività produttive della Camera.
Stando a quanto riportato da Savino, il decreto Mase n. 414/2023, il cosiddetto decreto Cacer, ha incentivato “dieci volte più di quanto attuato con l’applicazione del meccanismo transitorio in oltre 3 anni, chiusosi con 145 Gruppi e 47 CER qualificati dal GSE e 4 MW di potenza incentivabile”.
“Sulle circa 250 richieste ad oggi già chiuse – prosegue la risposta – i tempi medi di conclusione delle istruttorie sul contributo Pnrr del GSE sono di circa 50 giorni. In particolare, nessuna richiesta di accesso al contributo Pnrr ad oggi ha avuto esito negativo per ragioni riconducibili agli statuti delle comunità energetiche. Solo 4 invece per via dell’impossibilità di dare seguito a richieste di contributo su comuni sopra i 5.000 abitanti o a causa di cumulo con altri incentivi”.
Tempi di istruttoria che, negli ultimi mesi, si sarebbero ridotti a circa 40 giorni a seguito di “attività funzionali” intraprese dal GSE come la “Mappa interattiva delle cabine primarie, il simulatore per la valutazione energetica ed economica delle iniziative, il Vademecum in collaborazione con Anci e la CEI”.
Per tali motivi, in merito all’interrogazione di Cappelletti che si chiude chiedendo quali iniziative intenda il Mase adottare per semplificare il meccanismo delle Cacer, la replica di Savino si conclude affermando che “il Ministero non registra ad oggi evidenze circa la complessità nell’utilizzo del Portale né tantomeno rallentamenti nel procedimento istruttorio”.
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