Electricity Market Report 2024 del Politecnico: partecipazione a Uvam in diminuzione, ma aumenta affidabilità

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L’Electricity Market Report 2024 – Energy&Strategy della School of Management del Politecnico Milano ha fatto un’analisi dei progetti di flessibilità sia a livello di trasmissione che di distribuzione, riportando che le Unità virtuali abilitate miste (Uvam) sono diminuite nel tempo.

“La partecipazione al progetto pilota Uvam è diminuita nel tempo, però la sua affidabilità è aumentata: la saturazione media del contingente, infatti, è passata dal 90% del 2021 al 17% dei primi 9 mesi del 2024 e le Uvam abilitate si sono ridotte di oltre un terzo, scendendo a 174 a settembre 2024. Le cause sono riconducibili sia a fattori normativi (l’introduzione dei test di affidabilità) che a fattori di mercato, come gli elevati prezzi dell’elettricità osservati nel 2022”, ha scritto l’ateneo milanese.

Le Uvam sono una tipologia di flessibilità che attua la gestione dei carichi (demand response). Queste risorse modificano gli scambi di energia (sia quando viene richiesta, sia quando viene ceduta) fra un consumatore e la rete, in tempo reale.

“Osservando la capacità assegnata nelle aste Uvam, emerge che il mercato è concentrato nelle mani delle prime cinque società, che dal 2019 al 2024 ne hanno ottenuto tra il 71% e l’86% del totale. E si tratta in genere sempre delle stesse: si contano infatti solamente 12 società diverse nelle top 5 dal 2019 al 2024. Questo significa che, mentre i volumi complessivamente assegnati nel progetto sono calati, alcune società sono rimaste ai vertici del mercato, partecipando attivamente al pilota e allocando le risorse ritenute adeguate per poterlo testare. Il mercato quindi appare pronto al prossimo passaggio, cioè la transizione verso la “normalità” con l’entrata in vigore delle disposizioni del Tide dal gennaio 2025”, si legge nel rapporto.

Per quanto riguarda invece la flessibilità locale, il rapporto “Electricity Market Report 2024 – Energy&Strategy” menziona i 3 progetti pilota approvati da Arera: RomeFlex, EDGE, e MindFlex.

L’ateneo milanese riporta che le aste per la flessibilità locale mostrano una significativa partecipazione da parte degli operatori, perché è anche uno strumento per capire meglio il mercato.

“Nelle cinque aste effettuate per RomeFlex e MindFlex sono stati saturati i contingenti disponibili e complessivamente è stato assegnato circa l’80% dei 29 MW previsti dai contingenti. Partecipare ai pilota, infatti, rappresenta un’occasione di sviluppare conoscenze ed entrare in questo mercato. La sostenibilità economica dei progetti è tuttavia ancora da verificare e dipende in larga misura dall’effettiva attivazione dell’asset per prendere parte al mercato della flessibilità locale e alla possibilità di estendere il suo impiego anche all’arbitraggio”.

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