I perchè della protesta contro l’impianto fotovoltaico di 4,37 MW a Casole d’Elsa

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A Casole d’Elsa, in provincia di Siena, X-Elio ha intenzione di realizzare un parco fotovoltaico di 4,37 MW su un terrendo agricolo tra le frazioni di Cavallano e Lucciana. In consiglio comunale maggioranza e opposizione si sono entrambe schierate contro il progetto. Le proteste, inoltre, hanno spinto la creazione di una apposita aggregazione di persone contrarie: Il Comitato Piano Casole.

pv magazine Italia ha contattato lo sviluppatore che ha però preferito optare per il “no comment”. “Parliamo solo di progetti che sono nella fase operativa”, ha spiegato la portavoce.

Il Comitato Piano Casole, attraverso la voce di Federico Verponziani, della lista civica Noi Ci Siamo, ha invece deciso di rilasciare un’intervista sul progetto che si troverebbe su una strada della via Etrusca, parte della Rete escursionistica toscana.

pv magazine Italia: Quali sono i motivi per cui siete contrari all’impianto?
La localizzazione dell’impianto era un’area non idonea secondo la LR 11/2011 per coni visivi e panoramici. Inoltre, dove sarà posizionato andrà a creare una saldatura tra il centro abitato di Cavallano, a meno di 200 metri dal futuro impianto, e il resto della zona industriale, creando problematiche di passaggio della fauna selvatica ed idrauliche. Infatti, parte dei terreni su cui sorgerebbe sono fascia di mitigazione idraulica. Inoltre, la vicinanza al centro di Cavallano e a quello di Lucciana, creeranno di sicuro un deprezzamento degli immobili nel giro di pochi anni. Infine, quei terreni sono diventati idonei con la nuova legge nazionale che indica terreni all’interno di 500 metri di raggio dalle zone industriali/artigianali. Noi vorremmo attendere che la Regione possa legiferare in merito come indicato dal D.Lgs 153/2024 e ha 180 giorni di tempo per farlo, in pratica fino al 2 gennaio 2025.
Quali sono i dettagli del progetto ad oggi noti?
Essendo consigliere comunale, ho potuto fare un accesso agli atti. L’impianto è di 4,37 MW, occuperà 9 ettari di terreno agricolo e si allaccerà alla media tensione. Sarà circondato da una recinzione in cemento e metallo lunga quasi 2km e sarà illuminata a giorno tutta la notte.
Che tipo di soluzione si potrebbe adottare per venire incontro a tutti?
Le soluzioni sono molteplici: in primis utilizzare i terreni che già da ora sono idonei e lo saranno anche dopo: le aree di cava, le aree urbanizzate all’interno della zona industriale, ma la prima su tutte è senz’altro, costruire i pannelli sui tetti dei capannoni esistenti senza consumare ancora suolo.

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