Intervista – Everoze: crescita in Italia trainata da utility-scale agriPV e impianti sotto i 10 MW in aree idonee

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pv magazine Italia ha parlato con Dario Brivio, partner di Everoze Partners Ltd., società di consulenza nei settori delle energie rinnovabili e dell’accumulo di energia che pianifica un allargamento del team italiano. La società con sede a Bristol dovrebbe aprire un ufficio in Lombardia nel primo semestre del 2025. Secondo Brivio, il quadro BESS sarà “molto più chiaro dopo le prime aste MACSE”.

pv magazine: Potreste quantificare le vostre previsioni per l’installato (FV) in Italia per i prossimi anni, fino al 2030? 

Dario Brivio: Sulla base di quanto visto nel 2023 (5,2 GW installati) e nel 2024 (quasi 6 GW, ad oggi), è ragionevole pensare che un mercato di 6-7 GW all’anno sia raggiungibile nei prossimi anni. Questo potrebbe permettere di raggiungere gli ambiziosi obiettivi definiti in FitFor55, dove l’Italia punta a raggiungere 64 GW di fotovoltaico operativo entro il 2030.

Considerando gli ultimi sviluppi normativi, quali segmenti cresceranno di più secondo voi? 

Agrivoltaico, anche di grande scala ed impianti di piccole e medie dimensioni in aree idonee. Evitare la valutazione di impatto ambientale dà sicuramente più certezza sulla tempistica di acquisizione del permesso a costruire.

Quindi sembra di capire che ci dobbiamo aspettare una serie di grandi progetti agriPV e poi alcuni progetti più piccoli, diciamo sotto i 10 MW, in aree idonee, giusto? E gli altri segmenti? 

Sembrerebbe di sì. Resta poi da considerare il mercato C&I e domestico su tetti ma, dopo la grossa spinta fornita dal Superbonus 110% ormai estinta, questo settore sembra subire un ridimensionamento.

Per il prossimo futuro, dobbiamo aspettarci un aumento o una diminuzione del peso delle PAS sull’installato complessivo? 

Sapere come questa evolverà di preciso è difficile, ma la PAS ha il grandissimo vantaggio di portare più certezza nelle tempistiche autorizzative e riduce anche i costi di sviluppo.

Percepite parecchio interesse da parte di investitori internazionali, giusto? Per qualche meccanismo in particolare? Forse il MACSE? 

In Italia c’è molto interesse per progetti BESS da parte di molteplici investitori internazionali, sia per progetti che si rivolgono al MACSE, sia per quelli che opereranno sui mercati merchant. Il profilo di rischio ed i rendimenti sono molto diversi per progetti MACSE e non, e quindi attirano l’interesse di vari tipi di investitore.

Cosa vi aspettate in generale per quanto riguarda il mercato BESS italiano? Quali le principali differenze geografiche?

Grafico del GME sulla zona Sud: la forchetta tra prezzo orario minimo e massimo raggiunge anche i 100 €/MWh.

Immagine: GME

Il MACSE sarà sicuramente un forte incentivo per la realizzazione di BESS in Italia, in particolare nelle regioni meridionali e nelle isole. Nelle regioni settentrionali, le quantità acquistate nell’ambito del MACSE saranno minori e quindi ci aspettiamo di vedere più progetti merchant al nord. Al momento stiamo assistendo allo sviluppo di molti progetti BESS stand-alone, ma nel medio termine sarà interessante vedere se i BESS saranno co-localizzati con impianti di energia rinnovabile esistenti, soprattutto in quelle aree in cui il rischio di curtailment sta diventando più alto con la maggiore penetrazione di fonti di energia non programmabili.

Quindi quando ci possiamo aspettare una crescita sostenuta del mercato BESS? 

Il quadro sarà molto più chiaro dopo le prime aste MACSE. Ciò dipende anche dall’evoluzione dei prezzi delle batterie, e negli ultimi 18 mesi si sono registrate notevoli riduzioni. Un altro fattore chiave che determina l’attrattiva del mercato dell’accumulo è l’andamento dei prezzi dell’energia nel corso della giornata. Nel medio termine, è ragionevole ipotizzare che le energie rinnovabili contribuiranno a ridurre il costo del mix energetico, ma allo stesso tempo sbilanceranno la curva di approvvigionamento energetico (giorno/notte per il solare, stagionale per l’eolico) e renderanno sempre più necessarie nuove soluzioni di stoccaggio.

Quanti siete al momento nel team italiano? E quali sono i vostri obiettivi per i prossimi anni? 

Il team che si occupa dei progetti in Italia (sia PV che BESS) è composto da 6 persone di cui io in Italia, 1 in Spagna, 2 in Francia e 2 in UK. In Italia vogliamo stabilire un ufficio nella prima metà del 2025 in cui puntiamo ad assumere 2 persone nel 2025 ed altre 3 nel 2026. Seguiremo comunque l’andamento del mercato e ci adatteremo di conseguenza.

Quali i profili dei consulenti che state cercando al momento? 

Inizialmente un paio di profili senior con una buona esperienza nel settore delle rinnovabili in Italia, soprattutto PV e BESS, possibilmente con un approccio al lavoro che rispecchi i nostri valori di imprenditorialità, qualità e partnership. Chiaramente vogliamo però anche crescere un team di persone più giovani e apriremo presto anche delle posizioni per profili più junior. Inoltre, la nostra società sorella Skyray Engineering, che si occupa di progettazione e owner’s engineering, sta contemporaneamente espandendo le proprie attività in Italia e ricercando personale per attività sul campo. Tali risorse saranno sinergiche e complementari a quelli di Everoze.

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