“Il crescente bisogno di energia rinnovabile in Italia si scontra con la necessità di preservare il patrimonio agricolo del Paese”. Si tratta ormai di un leitmotiv per Coldiretti su tutto il territorio nazionale. Questa volta punta i riflettori sul Piemonte, dove la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti richiede di attivare un tavolo di lavoro regionale che affronti la complessa questione delle aree idonee per l’installazione degli impianti fotovoltaici.
Lo dichiara in modo diretto Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo: “È indispensabile un tavolo regionale che coinvolga istituzioni, enti locali e rappresentanti del settore agricolo per definire criteri chiari e condivisi per l’individuazione delle aree idonee”.
“Salvaguardia, tutela e garanzia produttiva del patrimonio agroalimentare piemontese” è il punto centrale dell’appello di Coldiretti, sottolineando che il Piemonte è una delle regioni più vocate alla produzione agroalimentare di qualità.
Coldiretti spiega che la provincia di Cuneo comprende quasi 100 tipologie di vini e che conta 11 produzioni a denominazione d’origine fra DOP e IGP e 18 DOC e DOCG che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini. Questi risultati sono frutto di un settore agricolo che comprende quasi 18.000 imprese agricole in tutto il territorio provinciale. “Tra il 2021 e il 2022, però, sono scomparsi nella Provincia 179 ettari di terreno, equivalenti a circa 250 campi da calcio, portando la superficie totale artificiale e antropizzata a 36.659 ettari, il secondo dato più alto a livello regionale dopo la Provincia di Torino”.
“Non possiamo permettere che il fotovoltaico a terra comprometta la continuità dell’attività agricola, che è alla base della nostra sovranità alimentare,” afferma Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo. Secondo l’associazione, l’installazione di impianti fotovoltaici deve essere attentamente regolamentata per evitare speculazioni che metterebbero a rischio la produzione agroalimentare locale.
“Non è possibile ipotizzare, quindi, la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra nelle zone classificate come agricole, così come l’installazione di impianti agrivoltaici laddove incompatibili con le produzioni agro-alimentari”, aggiunge Nada.
Oltre alla tutela delle aree agricole, Coldiretti sottolinea l’importanza di valutare l’impatto paesaggistico e ambientale di ogni progetto. In questo contesto, viene respinta l’ipotesi di realizzare impianti agrivoltaici laddove risultino incompatibili con le colture.
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