La produzione di energia solare in Europa ha mostrato un netto divario tra nord e sud nel mese di novembre, secondo l’analisi effettuata con l’API Solcast. L’Europa meridionale ha goduto di un’ultima ondata di luce solare prima dell’inizio dell’inverno, con l’Italia che ha registrato un aumento del 22% nella produzione di energia solare rispetto alla media di novembre, mentre l’Europa settentrionale ha dovuto affrontare le prime tempeste invernali della stagione. Paesi come il Regno Unito, la Germania e i Paesi Bassi hanno registrato deficit di produzione fino al 10% al di sotto della media mensile, con un’irradiazione pari o inferiore alla media a causa della persistente copertura nuvolosa e dell’attività temporalesca.
L’Europa meridionale ha beneficiato di un sistema di alta pressione stabilizzante che ha deviato verso nord gran parte delle masse d’aria cariche di umidità dell’Atlantico. Questo ha creato condizioni asciutte e soleggiate per la Francia meridionale, l’Italia e gran parte del Mediterraneo. L’Italia ha ottenuto risultati migliori, con un’irradiazione superiore del 10-30% rispetto alla media di novembre, con una produzione solare superiore del 22% nel mese. L’aumento dell’irraggiamento nel sud della Francia ha compensato la riduzione della produzione del nord, con la rete nazionale che ha registrato una produzione del 6,5% superiore alla media. La penisola iberica ha registrato un irraggiamento quasi tipico, dove le anomalie di alta pressione hanno spostato i venti verso sud, portando aria atlantica più calda e umida nel Portogallo meridionale e in Spagna, dall’Andalusia alla Catalogna.
Al contrario, l’Europa settentrionale ha affrontato il peso maggiore della transizione stagionale. Le anomalie di alta pressione hanno spinto le masse d’aria dell’Atlantico e del Mare del Nord verso il continente, amplificando la copertura nuvolosa e riducendo il potenziale di generazione solare. Nel Regno Unito la produzione solare è diminuita dell’8,6%, in Germania del 5,7% e nei Paesi Bassi del 9,3%. L’aumento della copertura nuvolosa è stato causato anche dalla tempesta Bert, che ha colpito l’Inghilterra e il Galles a fine novembre. I dati API di Solcast del 24 novembre hanno rivelato un’importante fascia di pioggia che si estendeva in queste regioni, contribuendo a diffondere le inondazioni e a diminuire ulteriormente la produzione solare
Le catene montuose hanno svolto un ruolo fondamentale nel modulare questi modelli. In Scandinavia, l’effetto di schermatura del terreno norvegese ha impedito alla Norvegia meridionale e a parti della Svezia di sperimentare le stesse condizioni di nuvolosità dei loro vicini occidentali, lasciando loro un’irradiazione
irraggiamento superiore alla media. Allo stesso modo, le Alpi hanno aiutato l’Europa meridionale a mantenere un cielo più limpido bloccando parte dell’umidità in movimento verso nord.
Nonostante le sfide nel nord, i risultati contrastanti in tutta Europa sottolineano la diversità geografica del potenziale di generazione solare della regione. I modelli meteorologici contrastanti di novembre evidenziano l’importanza di una pianificazione e previsione adattiva per ottimizzare la generazione solare in tutto il continente.
Solcast produce questi dati tracciando nuvole e aerosol con una risoluzione di 1-2 km a livello globale, utilizzando dati satellitari e algoritmi AI/ML proprietari. Questi dati vengono utilizzati per guidare i modelli di irraggiamento, consentendo a Solcast di calcolare l’irraggiamento ad alta risoluzione, con un bias tipico inferiore al 2%, e anche le previsioni di tracciamento delle nuvole. Questi dati sono utilizzati da più di 300 aziende che gestiscono oltre 150 GW di impianti solari a livello globale.
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