La multinazionale italiana Enel integrerà un sistema di accumulo di energia a batterie agli ioni di litio (BESS) da 4 MW nella centrale idroelettrica di pompaggio di Dossi da 44 MW. Lo farà nell’ambito del progetto BESS4HYDRO, che mira a migliorare l’efficienza e la flessibilità delle centrali idroelettriche integrando sistemi di accumulo BESS. A tal fine, cerca di innovare i progetti di “serbatoio di accumulo con pompaggio”, in cui i BESS agiscono come un serbatoio virtuale secondario, immagazzinando l’energia e iniettandola nella rete attraverso lo stesso punto di connessione delle centrali di accumulo con pompaggio, assicurando l’alimentazione ininterrotta e la stabilità della rete.
Situata nel comune di Valbondione, in provincia di Bergamo, la centrale Dossi è stata costruita nel 1923 insieme a un complesso sistema idraulico in quota. Nello stesso anno è stata completata la diga di Valmorta, seguita dalla diga del Barbellino nel 1931. La capacità operativa è di 43,4 MW.
Enel spiega che “l’obiettivo principale è quello di equiparare le capacità di bilanciamento della rete delle centrali a pompaggio con quelle delle centrali termiche convenzionali e di migliorare l’adattabilità alle fluttuazioni della domanda e alle dinamiche del mercato”. Secondo l’azienda, “il design innovativo migliora la fornitura di servizi ausiliari, estende la durata di vita e ottimizza l’efficienza riducendo l’usura dei componenti della turbina. Inoltre, l’integrazione dei BESS consente il funzionamento autonomo durante i tempi di inattività delle stazioni di pompaggio, garantendo la continuità dell’alimentazione e la stabilità della rete”.
Il progetto fa parte della Piattaforma delle tecnologie strategiche per l’Europa “STEP”, un’iniziativa della Commissione europea dedicata a stimolare gli investimenti nelle tecnologie critiche in Europa. I progetti che hanno ottenuto il marchio STEP della Commissione europea “apportano al mercato dell’UE un elemento innovativo e all’avanguardia con un significativo potenziale economico”.
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