Pantelleria è protagonista di un progetto fotovoltaico, in partenza nel febbraio 2025, che mira a rivoluzionare l’approvvigionamento energetico dell’isola. Situata a metà strada tra la Sicilia e la Tunisia, l’isola ospiterà un impianto da 1 MW che sarà realizzato grazie alla collaborazione tra CCE Italia, del gruppo internazionale CCE, e l’israeliana Solargik. pv magazine Italia ha intervistato entrambe le società parlando con Sandro Esposito, Managing Director di CCE Italia e Netanel Hansel, Country Manager Italy di Solargik.
Criticità del terreno
Pantelleria, caratterizzata da terreni rocciosi, pendii ripidi e una conformazione geografica complessa, rappresenta una sfida unica per l’installazione di impianti fotovoltaici. Come spiega Netanel Hansel: “Le principali sfide sono legate alla topografia irregolare e ai vincoli normativi che vietano lavori di sterro. Grazie ai nostri tracker corti, progettati per adattarsi al terreno naturale, possiamo garantire stabilità, ridurre i costi e rispettare l’ambiente. Inoltre, il design flessibile dei tracker consente di installare i pannelli senza modificare significativamente il terreno, riducendo i tempi e le spese del progetto”.
La tecnologia proposta si differenza dai tradizionali inseguitori solari fissi, grandi e pesanti quindi più adatti a file rettilinee su terreni pianeggianti. “Gli inseguitori Solargik hanno motori leggeri e compatti e sono composti da una quantità di acciaio notevolmente inferiore. Sono composti da soli 8-24 pannelli, garantendo al contempo maggiore efficienza dell’inseguimento solare con manovrabilità su pendenze fino al 30%. Personalizzati per
ogni singolo progetto, gli inseguitori sono costruiti per adattarsi agli ostacoli e per “riempire” terreni complessi e dalle forme strane, senza richiedere complicati e costosi lavori di livellamento del terreno”, spiega Hansel.
Il progetto
Il primo passo sarà un impianto fotovoltaico che avrà una potenza di 970 kW, composto da 1.385 pannelli fotovoltaici da 700 W ciascuno. Sarà installato su un’ex area industriale dismessa, valorizzando un terreno inutilizzato e difficilmente sfruttabile per altre attività.
L’intervento a Pantelleria è solo il primo di una serie di progetti che puntano a migliorare la sostenibilità energetica dell’isola. Come dichiara Sandro Esposito, Managing Director di CCE Italia: “Pantelleria ha un fabbisogno energetico complessivo di circa 22 MW, attualmente generato interamente da motori a gasolio. Questo progetto rappresenta un primo passo verso la riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili, con l’obiettivo di rendere l’isola sempre più autosufficiente nei prossimi 5-10 anni. Stiamo collaborando con l’amministrazione locale per sviluppare ulteriori iniziative, come l’introduzione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), l’espansione dell’agrivoltaico e sistemi di accumulo per l’energia.”
Esposito sottolinea anche come l’agrivoltaico possa giocare un ruolo chiave nel futuro dell’isola, non solo per la produzione di energia ma anche per la ripresa dell’agricoltura locale. “Pantelleria ha perso gran parte della sua vocazione agricola: dai 4.000 ettari coltivati in passato siamo scesi a 400 ettari. Questo è dovuto principalmente alla carenza idrica, ma grazie a sistemi di desalinizzazione alimentati da fotovoltaico, possiamo supportare l’agricoltura e ridurre la dipendenza dalle importazioni di prodotti alimentari dalla Sicilia.”
“Progetti come quello di Pantelleria dimostrano che l’energia rinnovabile può essere integrata anche in contesti complessi. Siamo orgogliosi di contribuire a un cambiamento che porterà benefici duraturi per l’isola e i suoi abitanti”, afferma Hansel.
Collaborazione pubblico-privata e sostenibilità a lungo termine
Un elemento distintivo del progetto è la forte collaborazione tra il settore privato e le autorità locali. L’amministrazione di Pantelleria ha dimostrato grande apertura nel facilitare il dialogo e nel supportare lo sviluppo di progetti sostenibili. Questa sinergia potrebbe portare alla creazione di tre Comunità Energetiche Rinnovabili, coinvolgendo attivamente i cittadini nella transizione energetica.
Inoltre, l’intervento include una visione di lungo termine che prevede non solo l’espansione della capacità fotovoltaica, ma anche la creazione di posti di lavoro locali. Come aggiunge Esposito:
“Il nostro obiettivo è aprire una filiale su Pantelleria, formando professionalità locali per gestire gli impianti fotovoltaici e garantire un monitoraggio costante. Questo progetto non è solo un investimento tecnologico, ma anche umano, per offrire nuove opportunità all’isola.”
Sia Hansel che Esposito hanno dichiarato che Pantelleria potrebbe diventare un modello per le isole minori delle stesse dimensioni, dimostrando che la combinazione di energia rinnovabile, agricoltura sostenibile e collaborazione pubblico-privata può portare a risultati concreti. “Il progetto non mira solo a produrre energia più pulita, ma anche a migliorare la qualità della vita degli abitanti, affrontando problemi storici come la carenza idrica e la dipendenza dalle importazioni”.
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