Cecina si oppone al fotovoltaico a terra, il vicesindaco spiega perchè
pv magazine Italia ha intervistato Alessandro Bechini, il vicesindaco di Cecina con delega all’Ambiente, contrario a due progetti di impianti fotovoltaici a terra da 6,64 MW e 9,4 MW poichè vietato dal regolamento urbanistico. Ma la decisione spetterà alla Toscana valutando la questione delle aree idonee.
Sono stati presentati due progetti per due impianti fotovoltaici a terra che dovrebbero sorgere a Cecina, nella zona Paratino. Uno di essi, di proprietà di Sorgenia, ha una potenza di 6,64 MW e prevede l’installazione di circa 11.000 pannelli, per una potenza complessiva di 6,64 Megawatt. Il secondo ha una potenza totale di 9,4 MW.
E’ stato avviato il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione unica alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico da 6,64 MW su una superficie di circa sei ettari, ma il Comune di Cecina si sta opponendo alla realizzazione di entrambi i progetti. pv magazine Italia ha intervistato Alessandro Bechini, il vicesindaco di Cecina con delega all’Ambiente. “Purtroppo la decisione finale non spetta a noi; la normativa ci scavalca e l’ok può arrivare dalla Regione Toscana”.
Abbiamo contattato anche Sorgenia, ma ha preferito non intervenire poichè “I tempi non sono ancora maturi per poter parlare nel dettaglio di questi progetti”.
pv magazine Italia: Quali sono i motivi per cui il Comune è contrario alla realizzazione dei due impianti fotovoltaici a terra?
Naturalmente il Comune di Cecina non è contrario al fotovoltaico, anzi. Sotto questo punto di vista siamo invece impegnati nel favorire le condizioni per la nascita di comunità energetiche rinnovabili e a sostenere quindi la transizione energetica. Non siamo però favorevoli al fotovoltaico a terra, contrarietà che è stata anche espressa formalmente nel Piano Strutturale.
Su tutto il territorio?
Il nostro regolamento urbanistico non prevede la possibilità di impianti fotovoltaici a terra. Poi è successo che la legge nazionale ha delegato alle Regioni la possibilità di normare l’installazione di questo tipo di impianti, individuando le aree idonee. Nelle more di questo periodo, quindi tra le indicazioni della legge nazionale e l’approvazione da parte delle Regioni della definizione delle perimetrazioni delle aree idonee, si sono inseriti legittimamente tutta una serie di soggetti che hanno utilizzato la legge nazionale per individuare delle aree dove realizzare impianti fotovoltaici a terra.
In Toscana dove non sarà permesso?
La legge regionale toscana, che entrerà in vigore dal 1 gennaio, non permetterà più il fotovoltaico a terra, ma solo l’agrifotovoltaico e il fotovoltaico in aree particolari, come aree dismesse e l’elenco è molto lungo. Su questo, naturalmente siamo assolutamente favorevoli, mentre sul fotovoltaico a terra manteniamo la nostra contrarietà.
Perchè?
Siamo contrari alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra perchè sussiste un problema di consumo di suolo, una forma tra l’altro che prevede interventi difficilmente reversibili e con conseguenze importanti. Dall’altra parte, c’è l’esigenza di tutelare il suolo agricolo.
Ci sono dei compromessi che vorrebbe proporre in modo che possiate trovare un accordo con gli sviluppatori? Gli accordi sono quelli inseriti nel piano della Regione che va ad individuare le aree dove possono essere installati e le tipologie.
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Lara Morandotti (Milano, 1982), giornalista e speaker, dal 2008 scrive di sostenibilità, tecnologia e innovazione, collaborando per diverse testate nazionali ed internazionali. Costantemente in viaggio, è in prima linea per raccontare l'attualità attraverso articoli, reportage, white paper, video e podcast. Altri articoli di Lara Morandotti
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