pv magazine Italia ha parlato con Camilla Tortorella di Martingale Risk per conoscere ulteriori dettagli di una recente causa intentata da una società contro la propria banca. Questo, come spiega Martingale Risk, a causa della nullità del contratto derivato proposto dalla banca stessa. La situazione, aggiunge Tortorella, è piuttosto comune per le società fotovoltaiche: delle 42 cause di questo genere a cui ha lavorato la società di financial engineering, 12 sono state infatti portate avanti da società del mondo fotovoltaico.
pv magazine: Con il vostro supporto una società non identificata ha citato in causa la propria banca dinnanzi al Tribunale di Milano, che ha poi invalidato il contratto derivato Interest Rate Swap “off-the-counter” per indeterminabilità dell’oggetto. Giusto? Cosa vuol dire?
Camilla Tortorella: Giusto. Significa che alla stipula del contratto non presentava degli elementi essenziali, ovvero l’indice mark to market e la sua formula di calcolo. Questi devono esserci in base a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione (Sentenze n. 21830/2021 e n. 8770/2020). In assenza di questi, il contratto deve ritenersi nullo e la banca è costretta a restituire quanto versato dall’azienda.
L’indice Mark to Market è un elemento fondamentale di un contratto di questo genere, giusto? Per quale motivo? Quante società avete assistito che hanno riscontrato un problema similare? Quanti di queste facevano parte del mondo dell’energia?
Corretto. L’indice mark to market è essenziale per determinare i valori attesi futuri degli scambi di flussi di cassa. Negli ultimi due anni abbiamo aiutato 42 tra aziende ed enti locali, ottenendo sentenze positive o soluzioni bonarie (accordi transattivi) con le banche. Di queste, 12 sono realtà del mondo del fotovoltaico.
Il Tribunale di Milano ha provveduto a rendere nullo il derivato e ha condannato la banca a pagare alla società nostra cliente un risarcimento di € 322.219,22. Per quale motivo questo risarcimento?
Avendo il Tribunale riconosciuto la nullità del contratto, la banca ha dovuto, in base alle sentenze citate precedentemente, risarcire il nostro cliente di tutte le somme pagate in precedenza.
La vostra è una società di ingegneria finanziaria e consulenza legale che assiste aziende nel recupero delle perdite subite su strumenti finanziari come i contratti derivati, a causa dell’inadempienze delle banche. Si tratta questo di un problema comune per le società fotovoltaiche/energetiche? Per quale motivo la sentenza del Tribunale di Milano è importante per il mondo delle rinnovabili? Qual è il ruolo dei derivati nel mondo del fotovoltaico?
Questa è sicuramente una notizia importante per le società del mondo fotovoltaico ed energetico, in quanto moltissime di queste possiedono contratti derivati. Le banche, infatti, propongono questi strumenti alle aziende con finalità assicurative e di copertura ma nella realtà dei fatti si sono rivelati strumenti altamente speculativi. Negli scorsi anni, dopo la crisi del 2008, hanno causato enormi danni economici alle aziende, che si sono trovate a pagare ingenti somme alle banche, non calcolabili a priori. Oltre alle aziende per cui abbiamo ottenuto esito positivo, sono numerose le aziende del fotovoltaico che stiamo assistendo al fine di ottenere un risarcimento per i danni subiti.
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