Aumentano le rinnovabili, l’Europa registra prezzi negativi per l’energia elettrica nel 2024

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Secondo un nuovo rapporto di Montel Analytics, nel 2024 l’Europa ha registrato 4.838 periodi in cui i prezzi dell’energia elettrica sul mercato del giorno prima sono scesi a zero o al di sotto di tale valore, un livello record dovuto all’aumento della produzione da fonti rinnovabili, alla domanda fiacca e alla limitata flessibilità della rete. Il totale è quasi doppio rispetto ai 2.442 casi registrati nel 2023.

La società di market intelligence con sede a Oslo ha dichiarato che l’aumento è stato determinato dall’aumento della capacità di generazione eolica e solare, oltre che da una domanda fiacca e da meccanismi di risposta alla domanda limitati.

Secondo Montel Analytics, la Finlandia è in testa alla classifica dei prezzi negativi con 721 ore, soprattutto a causa dell’elevata produzione eolica e della scarsa interconnettività di rete con Svezia ed Estonia. Ha osservato che anche l’eccesso di offerta solare nei Paesi Bassi e la produzione eolica in Svezia hanno pesato sui prezzi, mentre la penisola iberica ha registrato prezzi negativi per la prima volta nel secondo trimestre del 2024.

Montel ha dichiarato che le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 50,4% della produzione totale di elettricità in Europa, un massimo storico. I combustibili fossili, invece, sono scesi a meno del 25% del totale continentale. La generazione nucleare è risalita al 24,7%, sostenuta dalla ripresa della flotta nucleare francese.

La Francia ha esportato il livello più alto di elettricità degli ultimi 22 anni. “La disponibilità nucleare francese è tornata gradualmente nel 2023 e all’inizio del 2024, dopo aver toccato i minimi storici nel 2022”, ha dichiarato il direttore di Montel Analytics Jean-Paul Harreman in un comunicato online.

Nonostante i segnali ribassisti della domanda, i prezzi del gas in Europa sono aumentati del 5,6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 43 euro (44,50 dollari)/MWh, a causa delle tensioni geopolitiche e del calo dei flussi dei gasdotti russi. Il clima mite ha limitato i prelievi dallo stoccaggio di gas, lasciando lo stoccaggio al 76% della capacità prima dell’inverno, un livello sicuro per le condizioni medie, secondo la società.

Harreman ha inoltre rilevato l’aumento del divario di prezzo tra i periodi di picco solare e i periodi di picco serale, in quanto le fonti rinnovabili hanno soppiantato la generazione convenzionale.

La domanda industriale è rimasta al di sotto dei livelli pre-pandemici e l’energia solare sui tetti ha continuato a compensare l’utilizzo di elettricità da parte delle famiglie, ha dichiarato la società. Montel Analytics ha riferito che la domanda totale di elettricità in Europa è scesa del 7,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 2.678 TWh, suggerendo una certa debolezza economica, in particolare in Germania.

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