Corte dei Conti francese mette in dubbio fattibilità dei piani nucleari di EDF

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La Corte dei Conti francese ha pubblicato un rapporto sulla fattibilità dei piani nucleari svelati dal governo transalpino nel 2022, concludendo che il settore è “lontano dall’essere pronto” per tale sfida.

L’organo costituzionale ha affermato che il piano per sviluppare i reattori nucleari EPR2, reattori ad acqua pressurizzata progettati da EDF e Framatome, resta al momento poco chiaro.

“La redditività prevista del programma EPR2 rimane, in questa fase, sconosciuta, soprattutto perché le condizioni di finanziamento di questo programma non sono ancora state determinate”, hanno affermato gli autori del rapporto. “Quando queste condizioni saranno chiare, ci vorrà un anno o più in più per ottenere la loro approvazione da parte della Commissione Europea. Questi ritardi e incertezze, che riguardano anche il numero di centrali elettriche da costruire, riducono la visibilità di cui gli stakeholder del settore hanno bisogno per impegnarsi in progetti industriali di questa portata e ottenere finanziamenti”.

Il rapporto ha osservato che il programma EPR2 non ha ancora una stima dei costi finali e un piano di finanziamento, mentre la società energetica statale EDF rimane fortemente indebitata. La Corte dei Conti ha raccomandato di sospendere una decisione finale per gli investimenti fino a quando non si sia ottenuto i finanziamenti relativi.

Queste precauzioni mirano a prevenire sforamenti di costo simili a quelli osservati nel progetto EPR di Olkiluoto di EDF in Finlandia, nell’impianto di Hinkley Point nel Regno Unito e nell’impianto di Flamanville 3 in Francia.

“I reattori EPR operativi in ​​Cina e Finlandia hanno subito molteplici malfunzionamenti tecnici negli ultimi anni, con significativi impatti finanziari e conseguenze dannose per la credibilità del programma EPR2”, si legge nel rapporto. “EDF ha dovuto registrare nel suo rapporto finanziario del 2023 un deprezzamento di questa attività che ha ridotto i suoi risultati di 11,5 miliardi di euro (11,77 milioni di dollari)”, hanno aggiunto gli autori riferendosi al progetto Hinkley Point C, i cui costi sono saliti a 33 miliardi di sterline (40,6 miliardi di dollari), con un aumento del 100% rispetto al costo iniziale stimato.

La corte ha anche affermato che una proposta di ampliamento dell’impianto Sizewell di EDF nel Regno Unito potrebbe essere respinta se l’utility francese non riuscisse a ridurre la sua esposizione finanziaria per Hinkley Point C. Ha messo in guardia, inoltre, sul fatto che la strategia industriale implementata da EDF non garantisce ancora la responsabilità degli stakeholder e ha osservato che gli incentivi sono essenziali per il successo del programma EPR2.

“La strategia del gruppo EDF, che prevede di continuare a promuovere i reattori nucleari a livello internazionale, non dovrebbe più assumere impegni azionari eccessivi o correre rischi eccessivi in ​​termini di redditività e coordinamento operativo tra i diversi progetti”, ha affermato la corte, osservando che questi rischi finanziari potrebbero rallentare il programma EPR2 in Francia.

Il rapporto ha concluso che gli sforzi per rafforzare l’industria nucleare rimangono inadeguati, in particolare nel ricostruire competenze e capacità.

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