Il Senato francese ha approvato giovedì la legge di bilancio per il 2025, che prevede una riduzione al 5,5% dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) per gli impianti fotovoltaici fino a 9 kW.
Prima di queste nuove disposizioni, solo gli impianti inferiori a 3 kW potevano richiedere un’aliquota IVA agevolata del 10%, il che ha portato molti proprietari di case a limitare la potenza del proprio impianto, per evitare di passare a un’aliquota IVA del 20%.
L’associazione francese dei piccoli produttori di energia, il Groupement des Particuliers Producteurs d’Electricité Photovoltaïque (GPPEP), si batte da diversi anni per armonizzare questa tassa su “una scala conosciuta nel settore delle costruzioni e che avrebbe senso per la diffusione di impianti residenziali più grandi”.
Un’IVA del 5,5%, identica a quella che si applica ai lavori di ristrutturazione edilizia o di miglioramento energetico, sembra più coerente per gli artigiani e gli installatori. Per Joël Mercy, presidente dell’associazione, si tratta finalmente di un’opportunità per limitare l’“eco-delinquenza”.
“L’IVA ridotta è irrecuperabile, il che permette di aggirare le truffe per il recupero dell’IVA che sono piuttosto comuni nel settore”, ha affermato.
I termini di applicazione della nuova misura, tuttavia, devono essere chiariti da un futuro decreto ministeriale. Tale decreto, che dovrà essere pubblicato entro il 1° ottobre 2025, dovrà in particolare garantire che gli impianti massimizzino l’autoconsumo, soddisfino gli obiettivi di efficienza energetica e rispettino i criteri di prestazione ambientale.
Tuttavia, se da un lato questa misura è accolta con favore dagli operatori del settore, come l’associazione per l’energia solare Enerplan, che la chiede da anni, dall’altro il suo calendario di attuazione desta preoccupazioni. Infatti l’IVA ridotta si applicherebbe solo a partire dal 1° ottobre 2025, lasciando quasi otto mesi di incertezza per i professionisti e i privati, che potrebbero decidere di rimandare i loro progetti per aspettare la riduzione dell’IVA.
I professionisti chiedono quindi un rapido chiarimento delle condizioni di applicazione dell’IVA ridotta, nonché misure transitorie per evitare un rallentamento dell’economia. Enerplan, da parte sua, assicura che sta partecipando attivamente alle discussioni con il Ministero per definire i dettagli del decreto e garantire il futuro del settore.
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