Prezzi elettrici europei raggiungono massimo da marzo 2023, spinti da gas, CO₂ e domanda

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I mercati energetici hanno iniziato il 2025 in modo prevalentemente rialzista, grazie alle condizioni meteorologiche e alla continua tenuta del mercato del gas. Anche la politica ha iniziato a intromettersi, creando incertezza sulle prospettive macroeconomiche globali, soprattutto per l’indebolimento dei prezzi del petrolio. Lo spiega nel suo ultimo rapporto Andy Sommer, team leader fundamental analysis, modelling & meteorology presso Axpo.

“Per quanto riguarda i mercati dell’energia elettrica, un periodo piuttosto lungo di scarso vento in Europa centrale ha richiesto quantità significative di produzione di energia termica a gennaio. A causa della scarsità di gas, la domanda di energia da parte delle centrali a carbone e lignite è aumentata in modo significativo. Di conseguenza, la maggiore impronta di carbonio del mercato europeo dell’elettricità in questo periodo ha creato un ulteriore livello di rialzo per i prezzi dell’energia. L’aumento della domanda di quote di emissione da parte delle utility e dei fondi di investimento ha portato i prezzi del carbonio nell’UE al di sopra di 80 euro/tCO2e per la prima volta dalla fine del 2023”, ha detto Sommer.

La domanda di elettricità è aumentata in tutti i principali mercati elettrici europei, sia rispetto allo stesso periodo del 2024 sia rispetto al dicembre 2024. Lo spiega anche AleaSoft Energy Forecasting, sottolineando come il prezzo medio mensile nella maggior parte dei principali mercati elettrici europei sia stato superiore a 95 €/MWh nel mese di gennaio. Diversi mercati europei hanno raggiunto i livelli più alti da marzo 2023.

“Nel mercato EPEX SPOT di Germania, Belgio e Paesi Bassi, nel mercato N2EX del Regno Unito e nel mercato IPEX dell’Italia, i prezzi di gennaio 2025 sono stati i più alti da marzo 2023”, ha scritto la società di consulenza con sede a Madrid.

Mercato gas

La seconda fonte di rialzi proviene dal mercato del gas. Il clima poco ventoso e leggermente più fresco rispetto all’anno scorso, unito alla riduzione delle forniture di gas dei gasdotti russi con la fine del transito attraverso l’Ucraina, ha determinato il maggior prelievo di gennaio dagli stoccaggi di gas dell’UE dal 2021.

“Lo stoccaggio all’inizio di febbraio era pieno per circa il 53%, ben al di sotto del 70% di un anno fa e della media quinquennale del 60%. Questa situazione di ristrettezza rende più probabile un livello di stoccaggio a fine inverno intorno al 30%. Ciò lascerà un grande vuoto da colmare entro il 1° novembre per raggiungere l’obiettivo del 90% fissato dall’UE”, ha detto Sommer.

Un modo per affrontare questa sfida, dice l’analista di Axpo, è quello di attirare ulteriori carichi di GNL in Europa. I prezzi lo stanno già segnalando e Axpo si aspetta un aumento sostanziale degli arrivi di GNL sulle coste europee nelle prossime settimane.

“Tuttavia, resta da vedere se ciò sarà sufficiente a colmare il vuoto di stoccaggio. Nel frattempo, la Germania e altri Paesi stanno studiando il modo in cui i meccanismi di sovvenzione potrebbero essere utilizzati per colmare il loro stoccaggio out-of-the-money (OTM). Nel complesso, l’ingente fabbisogno di stoccaggio dell’Europa quest’estate e l’incertezza sull’intervento normativo stanno creando un mercato del gas forte, anche se volatile, nei prossimi mesi”.

Secondo AleaSoft Energy Forecasting, i futures sul gas TTF nel mercato ICE per il Front-Month hanno raggiunto la media mensile più alta da marzo 2023, 48,32 €/MWh.

Contesto

La società di consulenza spagnola ha riportato poi che l’energia fotovoltaica ha registrato la produzione più alta di tutto il mese di gennaio in tutti i principali mercati europei, un record raggiunto anche dall’energia eolica in Spagna, Francia e Portogallo. Le rinnovabili hanno quindi fermato la crescita dei prezzi dell’elettricità a livello continentale.

Guardando al futuro, Sommer spiega l’importanza degli sviluppi negli Stati Uniti e in Germania, rilevanti per tutta l’UE. “Le elezioni generali del 23 febbraio decideranno la futura leadership del Paese e i potenziali cambiamenti nelle sue politiche economiche, di immigrazione, energetiche e ambientali. Il 26 febbraio, la Commissione europea dovrebbe presentare il tanto atteso Clean Industrial Deal, un piano che mira a ricostruire la competitività internazionale dell’industria europea mantenendo la sua leadership globale negli sforzi di decarbonizzazione”.

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