Axpo: producibilità agrivoltaico con fichi d’India inferiore del 7% rispetto a impianto con tracker

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Axpo ha quattro progetti fotovoltaici autorizzati con l’incentivo agrivoltaico per un totale di 32 MW e poi altri progetti, per un totale di 500 MW, che dovrebbero raggiungere lo status di ready-to-build entro il 2030. Di questi 180 MW sono in Puglia.

Lo ha detto Sandro Tomassetti, head of land acquisition di Axpo Solar, durante il KEY di Rimini.

“Molti si focalizzeranno sul FerX. Non sono sicuro riusciremo a partecipare alla prima asta con impianti agriPV, ma ne abbiamo altri fissi a terra che sono pronti”, ha detto Tomassetti a pv magazine.

Il progetto agrivoltaico tipo di Axpo in Italia ha pannelli installati a 1,30 metri, adatto per lo più per la zootecnia. In termini di colture, sta puntando sul fico d’India in Sicilia e sulla vite in Puglia.

La potenza media è di 8-9 MW.

La società svizzera ha assunto anche un agronomo per capire come utilizzare le colture in modo coerente con le esigenze del territorio.

“Sul fico d’India stimiamo una riduzione del 7% sulla producibilità dell’impianto a parità di capacità. Sulle altre colture stiamo ancora facendo delle stime”, ha detto Tomassetti.

Axpo riferisce che il costo dell’impianto agrivoltaico dovrebbe rientrare nel milione di euro a MW.

“L’idea è stare all’interno di quel range perché allora se l’impianto ha vinto l’incentivo, allora sicuramente poi si possono anche spendere dei soldi in più, perché oggettivamente l’incentivo cambia tutto. Il concetto è che non si può reggere solo sull’incentivo, perché certo, ok, alcuni impianti andranno molto bene con l’incentivo, però la maggior parte degli impianti che entreranno in funzione devono comunque avere una fattibilità che non dipende dall’incentivo”.

In generale, la società svizzera sta dando priorità ai progetti per cui è facile avere una connessione. Al Nord, Axpo ha un progetto utility-scale a terra, su un’area inquinata.

Il prezzo catturato al Nord del 2024 è stato tra 124 e 127 €/MWh, riporta Tomassetti. Le regioni più interessanti sono Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna.

Monetizzazione

Axpo sta incontrando complessità commerciali.

“Spesso il cliente chiede un PPA indicizzato, quindi un PPA che segua l’andamento del PUN. Questo è complesso per la bancabilità del progetto. Spesso le aziende non riescono a capire anche l’aspetto assicurativo del PPA”, ha detto.

Axpo non permette l’indicizzazione, ma sta discutendo altre clausole.

“Ci chiedono di non acquistare durante il sabato, la domenica, ad agosto, a Ferragosto, a dicembre. Ne stiamo parlando”.

Durante la crisi del 2022 un PPA a €90 sembrava buono, oggi €70 è invece difficile da fare accettare, spiega Axpo.

“Ci chiedono PPA intorno ai €60, ma il prezzo adesso è sui €65”, ha detto

La strategia è quella di creare dei cluster di consumatori tramiti consorzi al fine di vendere comunque tutta l’elettricità. Axpo poi punta a proporre un prodotto che sia sottostimato rispetto al consumo, così che poi possa essere acquistato nella sua interezza.

Axpo al momento non sta offrendo soluzioni per il meccanismo Energy Release. Non ha neanche in cantiere progetti di fotovoltaico alpino.

Al momento la società svizzera non sta installando impianti BESS co-locati, ma Axpo ha un dipartimento che sta studiando soluzioni BESS standalone. Al momento riporta di avere circa 300 MW di progetti di questo tipo al Mase.

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