Intervista – Gruppo Energy punta su modello di business verticale per coprire esigenze made-in-Europe

Share

Energy Spa si sta preparando all’inaugurazione ufficiale della prima linea produttiva di batterie al litio LFP che, avviata a fine 2023, è ora in fase di testing. Lo spiega Davide Tinazzi, AD del Gruppo Energy, a pv magazine Italia.

“Per fase di testing si intende la produzione di batterie per ottenere le certificazioni necessarie sia per il prodotto sia per la linea. L’inaugurazione ufficiale è prevista nel mese di marzo. Questa linea è multipotente, può produrre diversi modelli di batteria e ogni modello avrà una capacità diversa di output. La capacità produttiva massima è intorno ai 400 MWh annui”, ha detto Tinazzi.

Il gruppo copre ora l’intera catena del valore nella produzione di sistemi di accumulo di energia per i diversi segmenti di mercato – residenziale, commerciale e industriale (C&I) e utility-scale.

“L’obiettivo della verticalizzazione è garantire il controllo su tutti gli elementi che costituiscono un sistema di accumulo, dalla progettazione e assemblaggio delle batterie fino alla loro integrazione in sistemi chiavi in mano”, ha detto Tinazzi, aggiungendo che Energy è di recente diventato un gruppo, acquisendo EnergyInCloud, società che sviluppa piattaforme cloud per la gestione e il pilotaggio dei sistemi di accumulo, ed EnergyOnSite, che fornisce servizi di ingegneria per l’installazione e l’integrazione dei sistemi.

Tinazzi dice che esistono diversi produttori europei di batterie, ma il settore è ancora frammentato. Chiede un approccio coordinato tra industria e istituzioni, incentivi per ridurre il divario con produttori extraeuropei e una semplificazione normativa, anche per procedere con investimenti in ricerca e sviluppo e quindi anche aumentare il livello tecnologico offerto. Si tratta anche di aumentare l’offerta stessa.

“Attualmente, con la nostra prima linea produttiva di batterie, abbiamo una capacità produttiva di 400 MWh annui, con la prospettiva di espandere di 10 volte questa capacità entro il 2026. Il mercato europeo necessita di una filiera locale per ridurre la dipendenza da fornitori extra-UE e per rispondere alle politiche di sovranità industriale dell’UE, come il Net Zero Industry Act”, ha detto Tinazzi.

La fase 2 del progetto Gigafactory prevede la realizzazione di un nuovo stabilimento, sempre a Sant’Angelo di Piove di Sacco (Padova).

La decisione e il timing dell’investimento dipenderanno dai sistemi di supporto, dice Tinazzi, insieme alle regolamentazioni europee sulla sicurezza delle forniture, come la NIS 2. La domanda sarà un secondo fattore.

“Nel residenziale prevediamo stabilità sui volumi 2024. Nel C&I ci aspettiamo una crescita nel 2025, in parte dovuta alla necessità di stabilizzare i costi energetici per le imprese e in parte dipendente dagli incentivi. La crescita sarà condizionata anche dall’effetto attesa degli incentivi, come Transizione 5.0, nel 2024. Per l’utility-scale, la crescita dipenderà dai meccanismi di sostegno pubblico, ma ci aspettiamo un aumento importante rispetto al 2024”.

Energy Spa riporta di essere “ben posizionata” in Italia e nel Nord Europa, in particolare nell’area DACH, Benelux e nei Nordics. In base all’evoluzione del contesto geopolitico ed economico, dice Tinazzi, potrebbero emergere opportunità anche in Regno Unito e Canada.

“Una politica industriale chiara con incentivi per la produzione locale. Il Net Zero Industry Act può rappresentare un’opportunità, ma per avere un impatto concreto dovrebbe includere esplicitamente anche i sistemi di accumulo. Oltre a questo, misure mirate potrebbero rafforzare il settore europeo, come regolamenti sugli appalti pubblici che favoriscano la produzione interna, incentivi fiscali per abbattere i costi di produzione e stimolare gli investimenti, e meccanismi di protezione dalla concorrenza, come il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), che potrebbe riequilibrare le dinamiche di mercato rispetto ai produttori extraeuropei”.

Energy, che sta investendo anche in soluzioni per aumentare la propria autonomia energetica, ha lanciato due nuovi prodotti al recente KEY di Rimini: lo zeroCO2 XL Shell 120/220, con una capacità di 220 kWh e una potenza di 120 kW, è pensato per applicazioni outdoor nel settore Commerciale & Industriale; i sistemi di accumulo zeroCO2 Box sono la soluzione in container progettata per applicazioni grid-scale.

I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.

Popular content

Aree Idonee: Regolamenti regionali procedono in ordine sparso, ma con alcune uniformità
14 Marzo 2025 L’avvocato Emilio Sani spiega a pv magazine Italia; che, nonostante la Sardegna abbia preso delle decisioni molto peculiari, le altre cinque regioni c...