Aree idonee Emilia-Romagna: i comuni protagonisti per il solare

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dall’edizione speciale di pv magazine a KEY 2025

La Regione Emilia-Romagna ha avviato un lavoro di monitoraggio sui criteri localizzativi per gli impianti fotovoltaici combinati con le nuove direttive introdotte dal Decreto Ministeriale Aree Idonee a giugno e con il recepimento del Decreto legge Agricoltura. La nuova amministrazione, insediatasi a fine novembre scorso, si è posta l’obiettivo di definire entro metà aprile la propria norma.

Irene Priolo, assessora all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna

“In questo senso sarà necessario prendere in considerazione quanto dirà la sentenza del Consiglio di Stato prevista per il 5 febbraio per orientarci in modo appropriato con la nostra legge”, ha dichiarato Irene Priolo, assessora all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, a pv magazine Italia.

La nuova giunta a guida Michele De Pascale intende determinare un’accelerazione sulla capacità del sistema regionale pubblico e privato di transizione verso le fonti energetiche rinnovabili. Per farlo, l’amministrazione si sta impegnando a “ricercare un punto di equilibrio fra istanze private e interessi pubblici di tutela del territorio, sostenibilità ambientale, impatto paesaggistico e ambientale, ma anche di prossimità alle infrastrutture, facilità di connessione alla rete e sicurezza energetica”, ha detto Priolo.

“Per il raggiungimento di tali obiettivi sarà necessario coinvolgere le amministrazioni comunali, con un protagonismo da parte loro che gli consenta di non essere soggetti passivi”, ha evidenziato l’assessora.
Nella definizione della norma si sta dando particolare attenzione alla pianificazione territoriale e alla disciplina dei rischi naturali. A tal proposito va ricordato che, negli ultimi due anni, la regione è stata colpita da quattro alluvioni.
“Premesso che la realizzazione degli impianti – ha puntualizzato Priolo – deve comportare il meno possibile un ulteriore consumo di suolo, è anche interesse degli operatori installarli in zone non a rischio per ridurre la possibilità di danni in caso di alluvioni”.

Già nella deliberazione di giugno 2023 la regione ha identificato le fasce di tutela fluviale come non idonee. “Ma quando si parla di alluvioni non si può prescindere dai cambiamenti climatici, ricordando che proprio energie rinnovabili a zero emissioni come il fotovoltaico sono una parte fondamentale della transizione ecologica”, ha aggiunto l’assessora.

L’agrivoltaico nella transizione energetica dell’Emilia-Romagna avrà un ruolo specifico, a eccezione dei “finti impianti agrivoltaici”. La giunta, al fine di salvaguardare le aree agricole di pregio, ha stabilito che possono essere interessate solo da impianti agrivoltaici avanzati o verticali in modo da garantire la prosecuzione effettiva della produzione agricola. “Non ci interessano finti impianti agrivoltaici che nel tempo diventano un ostacolo”, ha detto Priolo.

La definizione della norma passa anche dal confronto con enti locali e operatori di settore. Il dialogo vedrà coinvolti tutti gli aderenti al cosiddetto Patto per il Lavoro e per il Clima, un tavolo a cui aderiscono circa 60 portatori di interesse istituzionali ed economici. Tra questi rientrano sindacati, camere di commercio, mondo universitario e scientifico, associazioni del terzo settore.

Priolo ha successivamente fornito ulteriori dettagli sulla definizione della legge durante l’ultimo giorno di KEY in un’intervista con pv magazine Italia.

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