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L’iter autorizzativo per l’individuazione delle aree idonee in Sicilia è stato avviato con la presentazione del disegno di legge alla giunta regionale. Al momento, però, non sono disponibili maggiori dettagli sulla norma in questione e la sfera politica si guarda bene dal farli trapelare. Una norma che inevitabilmente deve attendere anche la pronuncia del Consiglio di Stato relativamente alla norma dell’articolo 7 del Decreto Aree Idonee, che dà alle regioni la possibilità di fare salve determinate aree idonee previste a livello nazionale. Al momento della chiusura di questo articolo, tuttavia, il Consiglio di Stato ancora non si era espresso in merito.
“Non credo che la strada sia quella della preclusione a priori della possibilità di realizzare impianti considerando l’intero territorio regionale come un puzzle di aree non idonee”, ha dichiarato a pv magazine Italia Roberto Sannasardo, energy manager della Regione Siciliana, in risposta a un’ipotetica correlazione con la legge regionale della Sardegna che ha introdotto criteri molto severi per le autorizzazioni per gli impianti a energie rinnovabili.
“Penso, per esempio, che occorra contemplare le esigenze di tutela del paesaggio con la necessità di porre in essere interventi che possano rallentare lo spopolamento delle aree interne”, ha proseguito Sannasardo. “Se consideriamo anche le nuove regole in vigore dal 1° gennaio sul superamento del Prezzo unico nazionale (PUN), credo che la Sicilia, che è una zona di mercato a sé stante, se attua misure volte a gestire in modo strategico tale processo, possa beneficiare di un prezzo zonale più basso di altre aree del Paese e diventare attrattiva per le imprese energivore”.
“Inoltre, occorre considerare che la realizzazione di impianti in aree interne, oltre che influire sull’attrattività come sopra ricordata, può offrire anche qualche opportunità di lavoro che può contribuire a rallentare il drammatico processo da abbandono dei paesi dell’entroterra siciliano”, ha aggiunto l’energy manager.
La definizione delle aree idonee è un passaggio cruciale per il raggiungimento dell’obiettivo di 10,5 GW di rinnovabili da installare al 2030 in Sicilia. Traguardo sul quale trapela fiducia da parte della regione. “Lo stato attuale delle autorizzazioni già rilasciate e di quelle in corso mi portano a pensare che l’obiettivo minimo fissato dal decreto sia assolutamente raggiungibile e superabile”, ha dichiarato Sannasardo.
Nonostante dai dati Terna la Sicilia risulti la regione più lontana dal raggiungimento dell’obiettivo prefissato dal Decreto Aree Idonee, con l’attuazione dei decreti relativi all’incentivazione, molti impianti autorizzati potranno sbloccarsi. Questo, ha spiegato Sannasardo, determinerà un’accelerazione che consentirà di raggiungere il target stabilito.
Sannasardo ha poi delineato alcuni dei prossimi passi che la Regione Siciliana effettuerà in tema di rinnovabili nel 2025. “Ci occuperemo di un’azione di assistenza ai comuni per il potenziamento della capacità amministrativa degli uffici tecnici, chiamati a gestire, con il nuovo Testo Unico FER, una mole di lavoro certamente considerevole ed in previsione anche dell’attuazione delle politiche di efficientamento energetico previste dalla direttiva Case Green, di prossimo recepimento”.
L’energy manager ha aggiunto che la Regione Siciliana attuerà le azioni previste dal piano regionale sia in favore delle amministrazioni pubbliche che delle imprese, finanziando anche la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili e gli impianti realizzati in favore delle Comunità energetiche rinnovabili e solidali.
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